2016

Correa: «Mi sento più italiano»

Pubblicato

su

L’argentino si sente cambiato, ecco le sue confessioni

Joaquin Correa può diventare un giocatore decisivo per la Sampdoria, dopo quasi un anno di ambientamento si è preso la maglia da titolare e sta facendo bene. Lo stesso Correa si sente cambiato: «Sono nella Sampdoria da più di un anno. Tutti questi mesi mi sono serviti per conoscere la serie A e i miei compagni. È cambiato completamente il mio modo di approcciare e vivere il calcio da quando sono alla Sampdoria. Sono più italiano che sudamericano adesso, arrivo prima agli allenamenti e faccio prevenzione, sono pure ingrossato e mi concentro sulla tattica»

ITALIANO – Si sentirà pure più italiano ma la tecnica sudamericana gli è rimasta, e Correa infatti afferma: «Mi sento più sicuro e penso si veda anche da come gioco. Mi piace dare spettacolo, se possibile, ma anche qui sono cambiato perché metto al primo posto la squadra». Il dieci della Sampdoria, che ha preso questo numero perché innamorato di Riquelme, ha imparato a fare la mezza punta con accanto a sé un suo omologo: «Mi trovo bene ma posso fare di più, non faccio alcuna fatica a dare una mano ai compagni nella fase di non possesso. Giocavo poco ma ora ho più fiducia, la continuità mi aiuta». Anche se quel gol sbagliato con l’Inter ha pesato molto: «Mi è servito a crescere, da lì sono ripartito e anche dopo l’infortunio mi è crollato il mondo addosso».

EL TUCU – Tra gli obiettivi del Tucu Correa, raccontati a Il Secolo XIX, c’è la salvezza della Sampdoria: «Ci siamo tirati fuori da una situazione pericolosa e che non corrispondeva al reale valore della Samp. Se ci troviamo così in basso però vuol dire che ce lo siamo meritato. Ora continuiamo così, viviamo alla giornata e proviamo a fare bene di nuovo». Dopo qualche battuta sulla cucina argentina e un possibile invito per Massimo Ferrero, Correa ha concluso parlando della concorrenza con Cassano e Alvarez: «Cassano lo vedevo in tv e ora ci alleniamo assieme, Alvarez mi consiglia molto. È una competizione sana, giocarmi il posto non mi spaventa».

Exit mobile version