2013
Sampdoria, Rossi: “Contento dei risultati, Icardi…”
SAMPDORIA ROSSI ZEMAN TOTTI ICARDI – Intervistato dai colleghi del Corriere dello Sport, Delio Rossi ha fatto il punto del suo periodo alla guida della Sampdoria. Il tecnico della formazione blucerchiata, ammettendo di aver appreso molto dal suo maestro Zdenek Zeman, ha parlato anche del piccolo fenomeno che sta guidando, ovvero il chiaccheratissimo Mauro Icardi, destinato a diventare uno degli attaccanti più forti al mondo: “Sono contento dei risultati, ma soprattutto di aver trovato un gruppo molto ricettivo che si è “dato” completamente al nuovo tecnico. Lavorare così è il massimo. I segreti della miglior difesa? Tutti gli allenatori sono alla ricerca dell’equilibrio e anche noi non facciamo eccezione. Con il 3-5-2 va in campo una squadra armonica. Qui alla Sampdoria, come successo a Firenze, ho capito che non avevo gli esterni per fare il 4-4-2, che mi mancava una mezza punta per il 4-3-1-2 e che le caratteristiche dei nostri attaccanti non si adattavano al 4-3-3. La scelta è stata “obbligata”. La moda della difesa a 3 in Italia? E’ frutto della carenza di terzini. E’ più facile adattare un esterno offensivo a “quinto” di centrocampo piuttosto che costruire un buon terzino. Rinnovo di contratto in caso di salvezza? In questo momento mi sento molto coinvolto e responsabilizzato. I dirigenti si aspettano tanto da me e mi auguro di non deluderli. Quando firmo un contratto, che sia di 6 mesi, 2 o 3 anni, mi lego “a vita” a quella società e non penso di andare via. Abbiamo un accordo fino al termine della stagione perché volevo lasciare libero il club di valutare se ero la persona giusta. Non voglio che nessuno si senta schiavo di un pezzo di carta. Io però non sono un aggiustatore, un tecnico “mordi e fuggi” e il mio futuro lo vedo qui, a Genova. Icardi? E’ un attaccante moderno con buona tecnica, buona velocità e discrete capacità fisiche. Mi riesce difficile accostare un campione a un ragazzo di 19 anni, ma, se continua così, assomiglierà molto a Milito. È già pronto per una grande? Dipende da lui. Le qualità e il futuro sono dalla sua parte, ma deve ancora dimostrare molto e far bene con noi. La sua scelta sulla Nazionale da rappresentare? Decisione troppo personale e intima per dare suggerimenti. L’importante è che faccia bene con noi altrimenti… non potrà scegliere. Più difficile affrontare la Roma dopo l’esonero di Zeman? Non saprei perché non era ipotizzabile un suo esonero: è uno degli allenatori più bravi d’Italia, un personaggio carismatico che per la prima volta in carriera aveva firmato un biennale. Non credevo finisse così, ma non mi spingo oltre perché non ho gli elementi per giudicare e non voglio essere superficiale. La Roma è una delle squadre più forti di questo campionato, soprattutto in prospettiva. Come organico è dietro solo alla Juve e al Napoli. Basta vedere i nomi della rosa: giocatori come Lamela, Marquinhos, Pjanic, De Rossi, Destro, Osvaldo e Florenzi non so quante altre formazioni li hanno.“