2015

Sampdoria, Obiang: «Noi come l’Atletico. Mihajlovic? Assomiglia a Simeone»

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Ancora sul tecnico serbo: «Tra lui ed Eto’o non è successo nulla, si sono semplicemente capiti male»

La sorpresa dell’edizione 2014/2015 del campionato di Serie A è certamente la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. I blucerchiati sognano il terzo posto ed a fare il punto in casa Samp ci ha pensato il promettente centrocampista Pedro Obiang ai microfoni di Cadena Ser, come riportano i colleghi di Sampnews24.com: «Stiamo sfruttando il momento. Adesso stiamo provando ad infastidire le squadre davanti a noi in classifica. Stiamo facendo un po’ come l’Atletico Madrid, cerchiamo di essere una grande squadra, una grande famiglia. Abbiamo un buon collettivo. La partita con l’Inter si è conclusa con un bel gol su punizione. Mihajlovic? Chi lo ha visto e conosciuto da calciatore sa bene che è una persona con molto carattere, a cui piace dimostrare la propria personalità a livello sportivo con i suoi giocatori. Assomiglia a Simeone, ma con un altro modo di porsi e gestire lo spogliatoio». 

MIHA-ETO’O E DERBY«Tra lui ed Eto’o non è successo nulla, si sono semplicemente capiti male. L’allenatore aveva una certa idea da proporre, e lui in quel momento non si trovava d’accordo, poi parlandone si sono capiti. Vivono entrambi nello stesso hotel, e ora hanno un rapporto ottimo. Il settore giovanile della Samp ha il Derby della Lanterna, e devo dire che assomiglia molto a quello della prima squadra, si vive molto, e tantissime persone vanno a seguire la stracittadina del campionato Primavera. Qui il derby è molto simile al “Clàsico”, è la partita che tutti aspettano, si vive l’attesa durante la settimana. I tifosi del Genoa dicono che la loro è la squadra migliore, i sampdoriani hanno vissuto un periodo positivo negli anni in cui si lottava per l’Europa, e ne hanno vinti molti. È la partita che decide la felicità di una città. Il rinvio? Abbiamo due tifoserie molto calde, per loro il derby inizia fin dal mattino del giorno della partita. Alcuni tifosi sono venuti a dirci “dovevate giocarla, perché io mi sono alzato alle sei per andare a preparare la coreografia. Non importa se piove, non è una semplice partita, è una lotta”. Sappiamo quanto conta il derby, e la cosa ci ha fatto sorridere».

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