2014

Sampdoria, Krsticic: «Grazie Garrone. Voglio diventare capitano»

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Il centrocampista serbo si racconta

SAMPDORIA GARRONE KRSTICIC – La storia di Nenad Krsticic della Sampdoria è una delle più belle della Serie A, e oggi il centrocampista doriano ha parlato della sua vita privata. Krsticic è stato intervistato da Il Corriere Mercantile e di seguito vi proponiamo le sue parole riprese da Sampnews24.com: «Diventerò padreEro riuscito a tener nascosta la cosa a quasi tutti, anche noi avevamo saputo da poco, però la gioia in quel momento era troppo grande, era un gol che poteva cambiarci la partita e quindi la stagione. E’ stato un gesto istintivo, sono davvero contento».

MATRIMONIO – «Jelena è di Belgrado come me, ha finito l’università e lavora come modella. Stiamo insieme da un anno, diventeremo genitori a settembre. Ci hanno detto che al 90% sarà un maschiettoA giugno ci sposiamo. Se sarà possibile lo faremo a Genova, dobbiamo ancora capire e chiedere informazioni al consolato di Milano. Jelena finora mi è stata accanto con gli intervallo legati alla sua condizione: non ha il permesso di soggiorno stabile e quindi ogni tre mesi deve tornare a Belgrado. Con il matrimonio la situazione cambierà».

GARRONE – «Posso solo dire, ormai, che sarò sempre grato alla famiglia Garrone. Non tutti si sarebbero comportati come loro, per come si erano messe le cose; avrebbero potuto rescindere il contratto, invece mi sono stati vicini in tutto e per tutto in un momento difficilissimo. I Garrone saranno per sempre la mia seconda famiglia. Credo che la notte di Varese, con quella gente allo stadio sotto il diluvio, gli altri ad aspettarci in autogrill e la folla alle tre del mattino alla Foce, sia finora il ricordo più bello della mia carriera. Tutta quella stagione, la mia prima da professionista, è stata stupenda».

EMOZIONI – «Una grande emozione l’esordio in Serie A a San Siro, in uno degli stadi più belli al mondo. Ma sentivo che ero solo agli inizi. Grande soddisfazione anche per il gol alla Fiorentina, anche perché sento sempre dire che dovrei fare qualche gol e purtroppo finora ci sono riuscito poco. Numero 10? Avevo chiesto a Eder, lui ha detto che gli andava bene tenere il 23: a quel punto mi sono fatto avanti». 

CAPITANO – «Io avevo sempre detto dove mi sarei sentito più utile, cioè dove gioco ora; poi sono sempre a disposizione. Il 10 è un grande onore, ma anche una grande responsabilità. Anche le parole di Garrone sono un onore e una responsabilità. Ma senza voglia di migliorarsi si resta fermi. Io spero di diventare un giorno il capitano della Sampdoria e di restarlo a lungo»

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