2016

Viviano: «Sogno l’Europeo ma non ne parlo»

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Il portiere della Sampdoria elogia Zenga e Montella

Emiliano Viviano ha fatto tante belle parate in questa stagione e spesso ha salvato la Sampdoria. A detta sua però in alcuni casi è stato responsabile di alcuni gollonzi ma comunque tutto sommato ha tirato la carretta, come si suol dire. Viviano sogna, non tanto la salvezza della Sampdoria che sembra più vicina, ma la convocazione all’Europeo con l’Italia: «Nazionale? Ogni giocatore italiano di un certo livello deve sempre aspirare ad andarci. Però c’è un ct che deve scegliere ed è giusto che scelga». Nelle due stagioni alla Sampdoria però Viviano ha fatto bene: «Ho fatto benino ma non mi piace parlare di me. Quando in Nazionale c’ero io, se avessi letto di un altro che diceva “merito la Nazionale” non mi sarebbe piaciuto».

VIVIANO E LA SAMPDORIA – «Con Zenga per la prima volta ho avuto un ex portiere come allenatore e mi è piaciuto, il nostro ruolo è un mondo a parte e con lui mi capivo al volo avendo un carattere simile. Montella è diverso ma ho un buon feeling con lui, sento la sua stima e secondo lui a Firenze sentivo la pressione di giocare a casa mia» continua Viviano a Il Secolo XIX parlando poi dell’abilità coi piedi richiesta da Montella ai suoi portieri e aggiungendo che a Brescia con Cosmi batteva pure le punizioni. Adesso c’è l’Udinese e la Sampdoria non deve abbassare la guardia e vincere sarebbe un grande passo, dice Viviano, che infine si sofferma sui singoli: «Muriel è fortissimo ma gli serve più malizia, deve imparare da Quagliarella, che merita l’Europeo. Eder non si è perso d’animo ma è difficile giocare con uno come Icardi che si prende tutto l’attacco».

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