2015

Sampdoria, Ferrero: «Tutti soldi miei»

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Il blucerchiato poi racconta di aver scambiato un cameriere per Eto’o

Sul mercato di gennaio è stato senza dubbio il presidente che ha speso più di tutti, tanto che, secondo qualcuno, i soldi tirati fuori non erano tutta farina del suo sacco… Parliamo ovviamente di Massimo Ferrero: il numero uno della Sampdoria ha comprato Muriel ed Eto’o, ma non solo. Alla fine, si può dire, che più di 30 milioni di euro siano usciti fuori dalle sue tasche: intervistato oggi dal Secolo XIX Ferrero ha parlato anche di questo, precisando che i soldi investiti finora non sono altro che quelli guadagnati o avuti in prestito dalle banche.

NUN ME PENTO – Così Ferrero: ««Sono entrato qui da tifoso, non da esperto di calcio. Sono sempre andato alla ricerca dell’arca perduta, la vita senza colpi di scena è una noia. Vivo nell’allegria, ho chiamato mio figlio Rocco Contento… il calcio è come la Borsa. Compra, vinci, gioca e pentiti, ma “nun me pento mai”. Ho molto credito, le banche i soldi me li danno perché io li restituisco sempre». Non c’è nessuno dietro di lui, quindi? «Ancora ‘sta storia. Sono 30 anni che me rompono con questa cosa. Le do una notizia, dietro Ferrero non c’è nessuno, magari ci fosse qualcuno. Presentatemi tutta ‘sta gente che c’ha “li soldi”. Non sono figlio del cioccolato, sono un figlio delle stelle, mi alzo al mattino e lavoro, ho prodotto tanti film che hanno avuto successo e successo è uguale soldi. Lo giuro su mio figlio, se c’era uno coi soldi prendevo Messi. Ho comprato la Sampdoria per divertirmi, ho quanto basta per campare e spendere grazie a quello che ho incassato con i miei film da solo». Giusto ragionamento.

IL CAMERIERE – Ferrero, prendendo Eto’o’, è incorso anche in qualche bella gaffe: «Quando ero a Londra avevo preso appuntamento con Eto’o ma lui era in ritardo e io non sopporto “de nun fa gnente”. A un certo punto vedo arrivare un uomo di colore e dico: “Ecco Eto’o”, sono andato a salutarlo ma era un cameriere. “Me so’ sbagliato”… Poi è arrivato quello vero, un signore fighetto, io l’ho salutato da lontano, lui mi ha riconosciuto ma mica credeva che fossi io il presidente. Era abituato a quello dell’Everton, uno con la bombetta “à la Gastone“». Obiettivo di campionato, a questo punto, la Champions League: per Ferrero il terzo posto è un obiettivo possibile. La fortuna, del resto, è dei principianti. 

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