2015

Sampdoria, Ferrero a Sky: «Cassano? Mihajlovic non lo voleva»

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Il presidente blucerchiato: «Così sono diventato popolare»

Massimo Ferrero è sempre il solito. Ospite negli studi di Sky Sport 24, il presidente della Sampdoria ha parlato di tutto e di più, anche del suo nuovo libro, “Una vita al Massimo”, scritto insieme ad Alessandro Alciato. Così Ferrero: «Non è una biografia, perchè secondo me la biografia è molto noiosa. Noi abbiamo fatto questo libro a quattro mani, è iniziato con la partita Juventus – Sampdoria: se Buffon prende quel gol gli juventini rimangono male. In quell’occasione ho incontrato Alciato, che mi ha chiesto se volessi scrivere un libro. Abbiamo lavorato due ore per venti giorni. Racconto dai miei 7-8 anni fino ai 29-30, raccontando anche come sono arrivato alla Sampdoria».

IL CALCIO – Ferrero ha proseguito: «Il calcio mi ha dato quello che voi vedete. Non ho raccontato che a 19 anni potevo entrare in banca ma non mi sono mai presentato. Non ho raccontato il cinema o il calcio. Ma il calcio mi ha dato una popolarità che nessuno si aspettava. Io ho vinto un Orso d’Argento e uno d’Oro da produttore. Essere famoso nel cinema ti fa diventare famoso a pezzi, mentre il calcio sempre. Adesso ho avuto la fortuna di essere uno di loro, la gente mi sente e mi vuole molto bene. Dobbiamo cercare di dare una svolta e portare un presidente sorridente».

ZENGA E CASSANO – Ferrero parla poi di Zenga e Cassano: «In tanti non credevano in Zenga, ma io sì. E’ un progetto ambizioso. Ogni allenatore ha un carattere, un profilo. Io in un anno ho capito una cosa: i ragazzi devono essere molti motivati. Mihajlovic aveva questa caratteristica. Adesso ho proseguito: l’anno scorso non ho venduto nessuno, adesso farò due o tre innesti. I nomi? Vi dico Go, e ci piace tanto. Pazzini? No. Cassano? Vediamo, 51% forse. Questi ragazzi devono capire che i remake non funzionano mai. Cassano è un grande calciatore, è stato alla Samp e ha fatto 8, ma se torna deve fare 10, deve essere tutto 10. Altrimenti che torna a fare? Deciderà Zenga quello che deve fare, va rispettato. Io voglio bene a Cassano, ma con me lui sa che non può fare il ‘capuzziello’. Deve essere rispettoso, deve fare il lavoro suo, parlare poco e giocare bene. Io ci ho parlato quando stava al Parma per gennaio, ma Sinisa non ne ha voluto sapere, e neanche lo spogliatoio. La miglior parola secondo me è quella non detta. Cassano deve parlare di meno. Si è rovinato la vita: perchè ha risposto male a Garrone?».

MIHAJLOVIC, EDER ED ETO’O – Ferrero ha proseguito: «Mihajlovic mi rimpiangerà, il Milan è un grande club, più istituzionale, con me faceva quello che voleva. E’ un grande allenatore, ha accettato, sa quello che fa. Eder? Resta, a meno che non arrivino 15 milioni, la valutazione minima. Per lui è arrivato uno del Qatar che ha offerto 9 milioni e mezzo. Gli ho detto che si può fare di più, si può dare di più, al calciatore e a me. Eto’o quanto rimane? Può rimanere, se vuole, ma credo che lui sia un uccellino che va per altri lidi. Lui ha tanta voglia di fare, per me può rimanere tutta la vita. Eto’o ha una grande dote, oltre ad essere un grande campione è una persona per bene, con tanta umiltà. Mi auguro resti, ma se vuole andare deve andare dove lo porta il cuore, ed il portafoglio».

LICENZA UEFA – Ferrero parla poi della Samp in Europa League, ai danni del Genoa, che non si è vista concedere la licenza Uefa: «Capisco Gasperini, che dalla notizia che ha avuto si è svegliato tutto sudato, però il calcio è questo. Se queste sono le leggi, vanno rispettate, e lui non deve dire che abbiamo festeggiato. Deve ringraziare Massimo Ferrero che non ha fatto nessuna opposizione ed in questo mondo di avvelenati, dove vanno in Lega e si baciano tutti quanti e poi si pugnalano alle spalle, io ho dimostrato la mia lealtà. Potevo fare opposizione ma non l’ho fatta. Io non ho festeggiato, e Gasperini dovrebbe ringraziare che siamo stati rispettosi, e del fatto che andiamo noi, che stavamo 13 punti avanti, poi si sono sgonfiate le ruote, anche per colpa degli episodi che sappiamo. Dovrebbe essere felice che andiamo noi, rappresentiamo la Liguria, l’Italia, e anche Genova. Stia tranquillo, deve pensare ad allenare. Non facciamo come gli altri, che alimentano insoddisfazioni. Già ci sono i tifosi violenti, poi è eccessivo dar loro pure il fondoschiena». Poi su Lotito: «Auguro a Lotito di uscire da questa spiacevole vicenda. E’ facile buttare il mostro in prima pagina, e poi dire che il mostro è stato assolto».

SARRI – Su Sarri: «Ho incontrato Sarri, è il classico toscanaccio, ignorante. Non ho avuto il coraggio di prenderlo. Ci ha messo 4 anni ad arrivare a fare il suo calcio, e con me è stato onesto, mi ha detto che doveva cambiare mezza squadra. Io ho scelto Zenga, e mi auguro di fare un punto in più di questa stagione, e in Europa ci voglio andare senza carta bollata».

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