2014

Sampdoria, Eder: «Napoli? Niente barricate, vogliamo vincere»

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L’attaccante brasiliano ha analizzato il momento blucerchiato e presentato la sfida.

SAMPDORIA EDER – Nessun timore, nuovo spirito a Bogliasco, dove la Sampdoria mostra nuovamente il sorriso. Il simbolo della serenità ritrovata dalla squadra blucerchiata è Eder, che è diventato l’uomo gol dell’avventura di Sinisa Mihajlovic. A caccia di una nuova impresa la Sampdoria, che dovrà affrontare il Napoli: «Noi andiamo là per vincere. Non sappiamo come andrà a finire, lo scopriremo al fischio finale. Nel frattempo, rispettando il Napoli, cercheremo di colpirlo nei punti deboli che ha. Loro sono forti, hanno giocatori, soprattutto in attacco, capaci di decidere il risultato. Higuain può farlo in qualsiasi momento. Ma proprio per questo abbiamo una certezza: se stiamo lì a difenderci, se arretriamo troppo, un gol lo subiamo di sicuro. Meglio fare come in tutte le altre partite: pressare, attaccare, conquistare la palla in avanti, da dove è più facile colpire. Divertirci, insomma, quello che dovrebbe fare chiunque giocando a calcio, quello che qui faccio ogni giorno, anche in allenamento», ha dichiarato l’attaccante brasiliano ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

A DISPOSIZIONE – Eder ha parlato dei cambiamenti tattici e della sua disponibilità: «Mi diverto perché sto bene, gioco meglio, aiuto la squadra e la Samp vince. Non vivo per il gol, non l’ho mai fatto e, forse proprio per questo, non sono mai stato un grande cannoniere. Ruolo? È stato l’argomento di uno dei miei primi colloqui con lui (Mihajlovic, ndr). Ha impostato il suo 4-2-3-1 e mi ha sistemato subito a sinistra, per cercare poi il tiro di destro. Poi un giorno mi ha chiesto se avevo già giocato fantasista o centravanti. Gli ho risposto: io mi alleno per stare bene, dove gioco lo decidi tu. In questa Samp è già tanto essere in campo, siamo in 30 e tutti si allenano con il mio stesso impegno. Parecchi però a fine settimana non sono neppure convocati. Altro che discutere sul ruolo».

MENTALITA’ – Il centravanti blucerchiato ha parlato poi del rapporto con l’allenatore: «Cosa mi ha colpito di Mihajlovic? La mentalità. Lui ha vinto molto e sa che per riuscire a farlo non devi mai accontentarti. E’ arrivato qui e, prima ancora dell’esordio, anzi, prima di scendere in campo per il primo allenamento, ci ha detto: io gioco solo per vincere. Ci ha convinti, ci ha dato fiducia. L’ho visto calciare da vicino e vi garantisco che sarebbe ancora il migliore. Qualcuno dei miei compagni gli ha chiesto dei suggerimenti, io ho studiato ma non me la sono sentita di provare a imitarlo. Troppo difficile. molti schemi, ma ho capito che quello che conta è muoversi sempre con fiducia. Eccoci ancora lì: se ci credi è più semplice, e noi adesso ci crediamo di più. Sarà fondamentale crederci pure quando arriveranno momenti difficili, ma ora vediamo di divertirci ancora un po’». 

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