2013
Sampdoria, Eder: ?Dura affrontare Ventura?
SAMPDORIA EDER – Non è stata una grande prestazione quella di Eder contro il Torino, che ha risolto più incombenze difensive che pungere la difesa granata: «È stata una partita difficile per gli attaccanti. Perché è stata molto, molto tattica. Non solo per me e Icardi, ma anche Barreto, Meggiorini e Bianchi hanno fatto fatica. Hanno vinto i difensori. Rossi ci aveva chiesto di fare un certo tipo di lavoro in copertura sui mediani, io su Brighi e Mauro su Gazzi. E poi di ripartire. E se la fase passiva l’abbiamo fatta abbastanza bene,siamo invece un po’mancati in quella attiva. Non siamo riusciti a creare grandi pericoli, forse io e Mauro eravamo troppo lontani tra di noi. Ma stiamo lavorando in settimana per migliorare questo aspetto del nostro gioco. Si può fare meglio, magari andando a pressare più alti gli avversari per riconquistare palla. Lo scopo, insomma, è correre in avanti piuttosto che indietro», l’analisi dell’attaccante della Sampdoria a Il Secolo XIX, dove ha spiegato poi: «Anche contro la Juventus la partita è stata più o meno impostata allo stesso modo. Ma, soprattutto nel secondo tempo, quando ripartivamo in avanti riuscivamo a fargli male quasi ogni volta. Magari sabato ha influito molto il modulo del Torino. Con Ventura è sempre stato così. Tutte le volte che ho affrontato una squadra di Ventura ho fatto fatica, perché non buttano mai in avanti la palla, ma la giocano sempre dalla difesa. Anche con l’Inter hanno fatto così,però è normale che in una grande squadra le punte non ripieghino troppo… noi giustamente non ce lo possiamo permettere. Il Torino che fa, il mediano dalla parte della palla si allunga e l’altro viene a prenderla, la palla. E così la contromisura migliora era il 3-5-1-1, per cercare di opporsi a questi movimenti del centrocampo avversario. Stavano lì ad aspettarci a centrocampo, per rubarci palla e ripartire in velocità specialmente sugli esterni. A un certo punto me l’ha detto anche Mauro, “qui dietro restano sempre in tre”. E in più c’era Gazzi sistemato davanti alla difesa sulla traiettoria del possibile passaggio. Non è facile trovare gli spazi».
Sulla prossima sfida il calciatore brasiliano ha spiegato: «Roma? Sarà una partita complicata, perché loro arriveranno a Genova dopo una settimana di tensione».
E sulla sostituzione non gradita ed il lavoro chiesto da mister Rossi, il centravanti blucerchiato ha concluso: «Ero semplicemente incavolato con me stesso, perché volevo e dovevo fare di più e non volevo uscire in quel momento lì. A parte che uscire non mi piace mai…sarei voluto restare in campo fino a quando non riuscivo a giocare come mi chiedeva l’allenatore. Io mi sacrifico volentieri, la scorsa stagione con Pozzi abbiamo creato una bella coppia. Certo, sono un attaccante e gioco per fare gol, però non mi pesa non segnare se mi rendo utile alla squadra e faccio quello che mi chiede il mister. Abbiamo preso un punto in casa del Torino. Adesso iniziamo a concentrarci sulla Roma».