2009
Sampdoria, Curci: “Grato alla società , spero che mi riscatti” 1
Il portiere della Sampdoria Gianluca Curci non ha finora incontrato grosse difficoltà nel raccogliere la pesante eredità di Storari e Castellazzi e si è rivelato uno dei punti di riferimento della compagine blucerchiata: “Tutte le maglie da portiere pesano. Nessuno è solo come noi. Da piccolo giocavo in attacco, poi sono finito tra i pali; ero bravo, è stata la vita a scegliere non io”, le parole apparse sul Corriere Mercantile. L’ex estremo difensore del Siena spera di restare a Genova ancora a lungo: “Spero mi riscatti la Sampdoria. Sono grato alla società per aver creduto in me. Mi trovo bene nell’ambiente e nella città , spero il mio futuro sia qui”. Dopo lo smarrimento post-caso Cassano i blucerchiati hanno ritrovato la vittoria sul campo di Lecce: “Quando si vince è merito di tutti. Certo, la partita contro il Lecce ci deve insegnare molto. Dobbiamo ancora migliorare tutti. Per fortuna siamo riusciti a vincere, ma aver permesso al Lecce di rimontare non è certo stato un capolavoro”. Per Curci la scuola italiana di portieri non è in crisi: “non ho mai creduto che fosse finita. Viviano, Sirigu, Mirante rappresentano la forza di una tradizione. Quando ho iniziato a giocare venne fuori Buffon, un mostro per come attacca il pallone. Il primo portiere che mi fece dire “vorrei diventare come lui” fu Taffarel al Mondiali ’94, ma Buffon era il portiere perfetto”. L’ultima battuta è sugli attaccanti avversari: “Pato è un demonio. L’anno scorso me ne ha fatti due in un niente. Inzaghi, Crespo, ma anche Di Michele te lo raccomando, abbiamo visto domenica. Per fortuna Pazzini me lo vedo davanti solo in allenamento”, le parole riportate su Sampdorianews.