2015

Sampdoria, Acquah: «Yaya Tourè mi ha detto che sarò il suo erede»

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Il centrocampista parla della coppa d’Africa ai microfoni de “Il Secolo XIX”

Un’idea di mercato? Non proprio. Una benedizione? Sì, potrebbe essere, perchè quando il tuo idolo di sempre ti chiama a fine partita e ti designa come suo erede non puoi che esserne orgolgioso. E’ successo ad Afriyie Acquah, centrocampista passato a gennaio alla Sampdoria e protagonista nel primo mese dell’anno della coppa d’Africa con il suo Ghana. L’ex Hoffenheim ha perso in finale la coppa sbagliando anche il rigore contro la Costa d’Avorio ma si è potuto consolare, se così si può dire, con la chiacchierata avuta a fine partita con il suo idolo Yaya Tourè.

L’EREDE DI YAYA – Acquah ha raccontato ai microfoni de “Il Secolo XIX” di aver parlato con il centrocampista ivoriano dopo la finale che gli ha riservato parole d’elogio: «Contrasto con lui, che simula e si butta. Io col dito gli dico che non si fa. Lui è sempre stato un mio modello. Finita la partita, lui mi ha chimato e abbiamo parlato: mi ha detto che avevo giocato bene e che un giorno avrei preso il suo posto al City. Per adesso il mio City è la Samp. E con Touré ci sentiamo ancora». Acquah poi è tornato sulla finale persa, un sogno svanito nonostante la buona prova della formazione ghanese nella massima competizione africana per le nazionali: «Non ho giocato nella prima partita ma dopo esser stato titolare nella seconda partita non sono più uscito dal campo. Il rigore sbagliato? Non l’ho ancora dimenticato, mi torna in mente ogni volta che batto un rigore in allenamento. Poi ho rivisto tutta la finale in tv e ho pianto».

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