Samardzic, che succede? Il "Sommo Luminescente" che nel ritorno ha perso la sua luce (e l'Atalanta ha bisogno anche di lui)
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Samardzic, che succede? Il “Sommo Luminescente” che nel ritorno ha perso la sua luce (e l’Atalanta ha bisogno anche di lui)

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Samardzic, cosa sta succedendo al trequartista dell’Atalanta? Il “Sommo Luminescente” che ha perso la luce nel girone di ritorno (e chissà in futuro)

All’Atalanta tutti stanno dando tutto pur di inseguire il sogno Scudetto, ma dall’altra parte la differenza tra essa e le rivali sta nei dettagli, e in quei giocatori che dovrebbero rompere gli indugi (e che ora stanno facendo fatica).

Il girone di ritorno di Lazar Samardzic, colui che doveva essere il “Sommo Luminescente” della trequarti atalantina, è equiparabile al Signore della Luce ad inizio della saga “Final Evolution”: in difficoltà con Obscurio dove le tenebre sono a farla da padrone.

Arrivato al posto di Koopmeiners, Samardzic sembrava essere il profilo perfetto per alzare la qualità dell’Atalanta: considerando che si presentava come uno migliori trequartisti della Serie A (ricercato da Milan, Inter e Napoli) e con quelle caratteristiche offensive importanti, e in un contesto offensivo come quello dell’Atalanta sarebbe andato a nozze nonostante la concorrenza.

L’andata tutto sommato è stata positiva, con Lazar capace di spostare gli equilibri dell’attacco: dal goal last minute contro il Bologna fino ad un Inverno interessante tra Cesena, Young Boys, e poi l’assist per Lookman contro il Real Madrid. Un giocatore con una media di 37 minuti giocati che necessitava maggior spazio, ma per Gasperini, tanto maestro quanto furbo, era un attaccante stile Muriel: il jolly perfetto per spaccare le partite (e non un titolare).

Arriva il giro di boa, ci si aspetta il grande salto anche per la situazione offensiva dell’Atalanta: CDK aveva bisogno di rifiatare, Pasalic è più adatto in mediana e Zaniolo ha lasciato spazio a Maldini. Tutto cambia, compreso il rendimento di Samardzic: aumentano i minuti, lui però si spegne all’improvviso.

Poco esplosivo, statico quando si costruisce, assente nei momenti in cui dovrebbe essere lui il protagonista e un’Atalanta che a stento riesce a fare a meno dei titolari: persino Daniel (arrivato da poco) e Marco Brescianini (tutto tranne che un fantasista) sono riusciti a superarlo nelle gerarchie, e certe volte gli viene pure preferito Cuadrado più avanzato.

Samardzic è ad oggi il simbolo della panchina atalantina che sta incidendo troppo poco per quello che potrebbe fare, e non c’è soltanto in ballo lo Scudetto, ma anche il riscatto dell’Atalanta stessa: 20 milioni sarebbero giusti (sulla carta), ma l’attuale rendimento di Lazar fa pensare ad altro (indipendentemente da quello che sarà il futuro). Nove finali per giocarsi la permanenza, ma tutto dipenderà da lui: l’unico capace di riaccendere la luce in un contesto di tante ombre.

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