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Sabatini: «Il calcio senza di me è triste. Pogba, Dybala e la mia Roma, vi dico la mia»

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Walter Sabatini, ex direttore di Roma e Salernitana, ha parlato della prossima sfida di Serie A ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Walter Sabatini, ex direttore di Roma e Salernitana, ha parlato della prossima sfida di Serie A ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Le sue dichiarazioni:

«Sono a Roma, nella mia città, e non conosco la quiete, scalpito per rientrare e non faccio il falso modesto, so quanto posso offrire alla società che vorrà darmi fiducia. Il calcio senza di me è triste». 

SALERNITANA – «La Salernitana è stato un regalo inaspettato, culminato nella salvezza fantastica di tre mesi fa. Una gioia immensa, un amore imprevedibile e mi dispiace non averlo ripagato fino in fondo, avrei voluto fare qualcosa di più duraturo. Ci sono stati degli “incidenti”, ma non accuso nessuno, è andata e basta. Litigio con Iervolino? Un piccolo litigio che si è poi ingrandito, ma non ne voglio parlare. Vicenda chiusa, senza strascichi legali. Auguro ogni bene a Iervolino, alla Salernitana, alla sua gente straordinaria, bellissima ED educata». 

ROMA – «Se fossi alla Roma, nei panni del bravissimo Tiago Pinto, direi che la squadra deve competere per entrare nelle prime quattro. Ed è implicito che chi lotta per i primi quattro posti può ritrovarsi a gareggiare per lo scudetto. Nessuno come Mou è capace di costruire una mentalità vincente, giorno dopo giorno, dettaglio dopo dettaglio». 

ACQUISTI SERIE A – «Al momento il migliore è stato Pogba per la Juve, ma si è infortunato e il progetto si è leggermente incrinato. Poi dico Dybala. E’ stata un’operazione magistrale della Roma. L’Inter con il ritorno di Lukaku ha ricostituito l’attacco dello scudetto e si è messa a posto».

DE KETELAERE – «Calma, è un ragazzo destinato a una grande carriera, ma non è ancora all’altezza di Dybala o Pogba, lo diventerà con il tempo. Può ricoprire molti ruoli tra centrocampo e attacco, Pioli dovrà trovargli la collocazione giusta». 

DE LIGT – «La Juve ha fatto bene. Ci sono due tipi di operazioni: le relative, soggette a discussioni e opinioni, e le assolute, nel senso di indiscutibili. La partenza di De Ligt rientra nella seconda categoria, difronte a certe cifre bisogna andare assolutamente all’incasso». 

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