Beppe Sala e la rinascita milanese: «Lo stadio è fondamentale» - Calcio News 24
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2017

Beppe Sala e la rinascita milanese: «Lo stadio è fondamentale»

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stadio san siro

La Milano del calcio riparte dopo un’estate da protagonisti, Beppe Sala è fiducioso: «Ci vorranno anni di lavoro, ma…»

Lui rappresenta il sindaco di Milano, ma in fondo la città meneghina vive un rinascimento nel calcio dopo un’estate di fiducia. E il sindaco Beppe Sala spera che la Milano del calcio ritrovi un trofeo o quanto meno la gloria, come ha confermato a “La Gazzetta dello Sport”: «Avrò avuto sei o sette anni quando mio padre mi ha portato a San Siro. Siamo sulla buona strada, ma perché Inter e Milan tornino a vincere la Champions League ci vorranno anni di lavoro. Dobbiamo costruire qualcosa e faccio un appello ai tifosi perché si uniscano a me nella battaglia per rinnovare lo stadio come casa per due. Sarebbe un modello nuovo, unico per le grandi squadre, ma Milano è un unicum per molti versi e per molti versi è all’avanguardia. Lo dico senza arroganza».

INTER E MILAN – La sua squadra del cuore è l’Inter, ripartita con il piede giusto dopo un anno da buttare. «C’è più organizzazione, uno staff tecnico buono, un buon allenatore. Magari i tifosi sono un po’ delusi, viste le aspettative che si erano create per la campagna acquisti. La volontà di spendere da parte della famiglia Zhang c’è, ma la squadra è già trasformata, senza ingressi eclatanti. L’Inter ha sempre sofferto con i laterali di difesa, vediamo come andrà con i nuovi». All’Inter mercato contenuto, al Milan mercato criticato. «Da una parte c’è una proprietà forte e ricca bloccata per motivi politici, dall’altra il Milan che è una grande scommessa e tende a comprare molto a debito, ma non mi permetto di fare illazioni. I nuovi dirigenti giocano sulla possibilità di tornare subito in Champions. Però si può dire che, vista la differente struttura societaria, il futuro del Milan dipenderà dai risultati molto più di quello dell’Inter».

LO STADIO, PROGETTO IN CORSO – Nei piani di Sala, Inter e Milan dovrebbero condividere lo stadio. «Capisco che ormai nella testa di tutti funzioni l’equazione “stadio di proprietà uguale successi”, ma Milano può offrire un modello diverso. La Juve ha fatto il suo stadio perché ha avuto una serie di situazioni difficilmente ripetibili, nel contesto economico attuale è difficile pensare di costruire stadi nuovi. In più, i milanesi sono affezionati a San Siro, uno degli stadi più belli del mondo. Ho incontrato più volte l’Inter che mi pare disponibile a un progetto con lounge separate, ingressi diversi per i due club, aree dedicate. Con il Milan finora ci siamo visti una sola volta. Il Comune è disponibile anche a sviluppare sulle aree vicine allo stadio progetti legati a sport e intrattenimento. La gente che va a Madrid va a visitare il Bernabeu: bisogna far capire che, allo stesso modo, San Siro è una risorsa importante per Milano. Potremmo sviluppare un museo più grande di quello che c’è adesso, che ha già tanti visitatori. Se mettiamo insieme Milan e Inter abbiamo un palmares senza eguali al mondo. La città sta facendo numeri-record nel turismo e i turisti che vengono a Milano sono diversi da quelli che visitano Roma, Venezia o Firenze. Intanto spendono di più. E poi i turisti hanno passioni che si portano dietro: il calcio è una passione universale, quindi l’importanza di sviluppare questo capitolo è enorme. Non mollerò. Al rientro dalle vacanze convocherò le dirigenze di Inter e Milan per parlare dello stadio».

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