Editoriale

Sacchi contro Ulivieri: la “casta” degli allenatori si divide

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Il dibattito tra Sacchi e Ulivieri ha riproposto il tema allenatori con il Settore Tecnico di Coverciano al centro del mirino

Sacchi attacca e Ulivieri difende. Allenatori contro allenatori nel duello fratricida in seno al Settore Tecnico. Ad attaccare la baraonda era stato nei giorni scorso il Vate di Fusignano, accusando senza mezzi termine il centro di “potere” di Coverciano.

Oggetto del contendere, l’impossibilità nell’ottenere il Patentino UEFA Pro senza aver mai giocato in Serie A o in Serie B. Una tagliola che rende inevitabilmente elitario il mestiere alle nostre latitudini. E soprattutto ben poco meritocratico, visto che in fin dei conti si tratta di una corsa nella quale non si parte tutti alla pari.

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Eppure sono numerosi gli esempi di tecnici sbarcati ad alti livelli senza esserlo stati da giocatori, con Maurizio Sarri ultimo glorioso interprete del lotto. Sia benedetta la gavetta, dunque, con l’esperienza sul campo di gran lunga più importante di quella sui banchi di scuola.

Che poi, il concetto di scuola dovrebbe prevedere la bocciatura. Cosa che invece non esiste nei dogmi del Settore Tecnico, a livello nazionale così come a livello regionale. Insomma, basta pagare per ottenere l’abilitazione. Soprattutto alla base della piramide, non proprio il sistema ideale per formare gli aspiranti allenatori. E di conseguenza i giovani calciatori.

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