2020
Sacchi sulla lotta scudetto: «Milan squadra più completa»
Arrigo Sacchi ha parlato della lotta scudetto, puntando forte sul Milan
Arrigo Sacchi, storico ex allenatore italiano, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato della lotta scudetto puntando forte sul Milan.
SCUDETTO – «A parte il vantaggio di cinque punti, che non è un dettaglio trascurabile, mi sembra che il Milan sia la squadra più completa al momento. Mi spiego: i rossoneri sono già un collettivo, le altre stanno ancora lavorando per diventarlo. Del Milan mi piace l’entusiasmo dei giovani, il modo in cui sanno stare sul campo, la volontà di comandare il gioco e la capacità di fare pressing in ogni momento della partita: hanno energie da spendere, sono allenati bene. E qui bisogna dire bravo a Pioli. E poi si devono fare i complimenti a Maldini: Paolo ha costruito questa squadra azzeccando tutte le mosse e senza spendere quanto hanno speso le rivali. Non è una faccenda di poco conto».
L’INTER – «Conte sta facendo un lavoro straordinario, gliene va dato merito. Però non tutti i giocatori sono funzionali al progetto e questo è un problema. Credo che l’Inter abbia ampi margini di miglioramento. Se davvero vogliono migliorare, hanno a disposizione un grande professore come Conte e una società che li supporta. Bisogna vedere qual è il desiderio dei giocatori, mica tutti sono uguali. Le faccio un esempio: feci comprare Ancelotti, dopo qualche partita mi telefonò Berlusconi lamentandosi e dicendo che lui credeva di avere acquistato un direttore d’orchestra e invece non era. Io presi da parte Carletto e glielo riferii, aggiungendo che Berlusconi aveva ragione. Sa che cosa fece Ancelotti? Mi disse: “D’accordo. E come si può rimedia- re?”. “Prendendo lezioni priva- te – gli risposi – Tu vieni all’allenamento un’ora prima e lavoriamo assieme”. Non ha saltato una seduta, e aveva 28 anni ed era già un nazionale. Questi sì che sono professionisti. Se tutti i giocatori di Conte avessero il carattere di Carletto, potrei tranquillamente dire che i miglioramenti ci saranno e saran- no sostanziali. Ma non conosco tanto bene i ragazzi dell’Inter…».
LA JUVENTUS – «Se ritroveranno quella grinta, quella determinazione e quella fame che ha sempre contraddistinto la storia bianconera, allora diventeranno grandissimi. La Juve, per tradizione, è così: più che sul gioco si basa sul senso di appartenenza e sulle giocate dei singoli. E Pirlo, di singoli, ne ha tanti. Più di qualunque altro allenatore: tutti in grado di risolvere una partita in ogni momento. Io, lo sapete be- ne, credo che il gioco debba es- sere il filo sottile, quasi invisibile, che lega l’intero gruppo, ma la Juventus in Italia, e sottolineo in Italia, ha vinto con la tattica e con le prodezze dei suoi campioni. Io penso che solo di tattica non si possa vivere e, soprattutto, non ci si evolva, ma se hai uno come Cristiano Ronaldo che segna ogni volta che tira in porta tanto vale sfruttarlo».