Sacchi: "Napoli bella realtà , ma il suo gioco..." - Calcio News 24
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2009

Sacchi: “Napoli bella realtà , ma il suo gioco…”

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Il 15 maggio 1988 il Milan pareggia a Como e torna a vincere lo scudetto dopo 9 anni, strappandolo in volata al Napoli di Maradona e Careca. Primo trionfo di Silvio Berlusconi. E di un signore 42enne, romagnolo di Fusignano , Ray Ban sugli occhi, figlio di un grossista di scarpe. Un maniaco del pallone che stava discretamente sulle scatole, eccome, quasi a tutti. Si chiamava Arrigo Sacchi. �«A un certo punto ho persino rischiato di allenarlo il Napoli, mi voleva Maradona, lo sapete?�»

E perchè non accettò?
Ã?«Non ci fu mai un’autentica trattativa, solo grandi dimostrazioni di affetto nei miei confronti del giocatore più forte al mondo. Ma a quei tempi sarebbe stato più facile per lui venire al MilanÃ?».

Cosa che non accadde, per fortuna del Napoli.
Ã?«La prima volta che lo incontrai mi stregò: era nel gennaio dell’88 a San Siro, il Milan dominò i primi venti minuti di gioco, poi lui toccò la sua prima palla dell’incontro, fece assist per Careca e ci ritrovammo sotto. Sconvolse tutte le mie teorie sul calcio. Guardai in panchina Ramaccioni e dissi: “Dimmi che non è possibile!”Ã?»

Poi le andò bene. Quel giorno vinse 4-1 e al ritorno travolse il Napoli.
Ã?«E chi si dimentica quel primo maggio. Non solo perchè ci fu il nostro sorpasso in classifica ma per quegli applausi dei tifosi azzurri: fino allora tutti pensavano che il pubblico partenopeo non accettasse la sconfitta, fosse incivile e incapace di essere sportivo. Una domenica memorabileÃ?».

Che ricorda di Maradona?
Ã?«Credo che il Milan debba molto a lui: tra i miei ragazzi c’era la consapevolezza che il giocatore più forte non era tra di loro. Ma in un’altra squadra. Quella da battereÃ?».

Due anni dopo la monetina di Alemao.
�«Ho incontrato Alemao tempo fa: gli scocciava essere ricordato solo per la famosa monetina. Ha ragione: era davvero bravo. Come tanti altri nel Napoli: Francini, De Napoli�».

Il merito del Napoli di questi anni?
Ã?«à? il capolavoro di De Laurentiis che crede nel progetto del suo allenatore: cultura, intelligenza, innovazioneÃ?».

Cosa insegnava Arrigo Sacchi ai suoi giocatori?
�«Ogni cosa inizia dal cervello. Costringevo i miei giocatori ad addestrare la mente, prima dei piedi�».

Su questo Mazzarri le somiglia. Le piace il Napoli come gioca?
Ã?«La verità ? Non tanto. Ho sempre pensato che il calcio sia un gioco collettivo, magari sbaglierò, ma la vedo così. E questo Napoli mi sembra che punti troppo sui singoli. Che è poi il male di tutto il calcio italianoÃ?».

Che pensa dello sputo di Lavezzi?
Ã?«Ho sempre accettato le decisioni di arbitri e giudiciÃ?». Ma al giocatore che avrebbe detto? Ã?«Errare umano, perseverare è diabolicoÃ?».

Insomma, l’avrebbe perdonato?
Ã?«Solo per questa volta…Ã?».

Ha visto quante accuse agli arbitri?
Ã?«Non mi piace questa caccia all’errore, è una cosa da terzo mondo. Io credo che siano tutte persone oneste e in buona fede, anche nell’erroreÃ?».

Però Robinho l’ha toccata con il braccio la palla? Ã?«Nessun dubbio. E l’Inter ha segnato in fuorigioco ma doveva avere un rigoreÃ?».

Cavani o Ibrahimovic?
�«Non scelgo, li prendo tutti e due. Sono una coppia fantastica. A entrambi piace sacrificarsi per la squadra, come piace a me�».

Chi vincerà  lunedì sera?
�«Mai fatto la schedina in vita mia, vuole che cominci ora a fare i pronostici?�».

E lo scudetto?
Ã?«Se vuole sapere se lo vince il Napoli, non credo… Una tra Inter e MilanÃ?».

Ma almeno il Napoli ce la farà  ad entrare in zona Champions?
Ã?«Se il suo avversario è la Juventus credo di sì. La partita di Lecce mi ha lasciato allibitoÃ?».

Fonte | di Pino Taormina per Il Mattino

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