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Sacchi: «Leao come Gullit. Ci sono due modi per fermarlo»

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Era il grande allenatore del Milan che nel 1988 andò a vincere a Napoli lo scontro scudetto. Impossibile per Arrigo Sacchi non ricordare quel precedente alla luce di ciò che ha visto martedì sera in Champions League Di quella gara terminata 2-3 restano memorabili i gol di Van Basten su fuga di Gullit e una punizione di Maradona che determinò il momentaneo pareggio dell’1-1. Il Diavolo vinse e scavalcò gli azzurri primi in classifica, uscendo dal San Paolo dagli applausi del pubblico di casa ammirato dalla prestazione degli avversari. Si giocò il primo maggio: Arrigo Sacchi ne ha parlato con La Gazzetta dello Sport.

IL GOL DI VAN BASTEN – «E come si possono dimenticare? Mi ha telefonato Galliani e mi ha detto: “Hai visto Arrigo? Leao e Giroud hanno fatto proprio come Gullit e Van Basten!». Già, gli ho risposto, però noi abbiamo fatto una partita d’attacco, abbiamo costretto il Milan nella sua metà campo, questo Milan si è soprattutto difeso. Là dietro sono stati perfetti. E il gol è proprio simile: sono lei coincidenze del calcio».

IL GOL DI MARADONA – «Che diavolo, Diego! Mi confessò, qualche anno dopo, che non si fidava a tirare sopra la barriera perché noi avevamo giocatori molto alti. Così decise di prendere come riferimento l’ultimo uomo della barriera che era Gullit, e calciò sfiorandogli l’orecchio. Un colpo da vero mago».

AVEVA DETTO CHE IL NAPOLI RISCHIAVA CON LEAO – «E puntualmente si è verificata questa situazione. Ci sono due modi per fermare Leao: l’anticipo o il raddoppio di marcatura. Il Napoli non ha fatto nessuna di queste mosse e ha preso gol. E poi la squadra di Spalletti era lunga, troppo lunga: come fai a organizzare il pressing e a difenderti bene in quelle condizioni?».

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