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Arrigo Sacchi: «Milan Juve, con me Leao non giocherebbe. Pioli non faccia fare lanci»

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Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato a La Gazzetta dello Sport di Pioli, Leao e la prossima sfida con la Juventus

Di Milan-Juventus ne ha vissuti tanti e uno su tutti è rimasto nella mente, il 4-0 con protagonista Mannari, un giocatore di cui parla oggi. Della sfida e anche del caso scommesse Arrigo Sacchi parla oggi a La Gazzetta dello Sport, facendo grandi complimenti a Stefano Pioli, ma non evitando di dargli consigli, alcuni dei quali anche clamorosi.

COSA DEVE FARE PIOLI«Pioli è uscito dal tatticismo del suo passato, ora per me ha un dovere: non confondere i giocatori. Continua a dare un gioco, a cercare il palleggio corto».

PULISIC«Pulisic non si muove male. Se è intelligente come dicono, perfetto. Il calcio sarà sempre più un gioco collettivo di intelligenza».

LEAO«Con me non giocherebbe».

LA PORSCHE DI MANNARI NON ANDAVA BENE«Beh, non per lui, Anche io avevo la Porsche, ma lui era all’inizio… Ho sempre guardato i comportamenti, qualche giocatore l’ho perso, altri li ho recuperati».

PIOLI«Pioli è un ragazzo d’oro. É cresciuto molto per me, è riuscito a portare una squadra italiana a giocare un calcio offensivo come collettivo. Succede raramente. Quando lavoravo nell’azienda di mio padre, mandavo scarpe in Germania e loro mi dicevano “pizza, mafia, catenaccio”. Mi sono detto “almeno il catenaccio lo voglio togliere” e con il Milan ci sono riuscito, anche se come nazione proviamo sempre a cavarcela con la furbizia».

LE SCOMMESSE«É un dispiacere per me, mi dispiace anche perché nei miei anni con le nazionali giovanili ho conosciuto qualcuno dei protagonisti. Mi viene in mente un episodio. Al Parma, a metà anni Ottanta, lasciai due giocatori che erano con me da anni perché parlavano solo di soldi. La mente umana può pensare intensamente solo una cosa alla volta e non possono essere i soldi».

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