Sacchi ci crede: «Il Milan può vincere lo scudetto. Ibra? Deve avere pazienza con i giovani» - Calcio News 24
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2020

Sacchi ci crede: «Il Milan può vincere lo scudetto. Ibra? Deve avere pazienza con i giovani»

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Arrigo Sacchi ha parlato alla Gazzetta dello Sport della possibilità che il Milan vinca lo scudetto. Queste le parole dell’ex ct

Arrigo Sacchi ha parlato alla Gazzetta dello Sport della possibilità che il Milan vinca lo scudetto. Queste le parole dell’ex ct dell’Italia.

SCUDETTO – «C’è un solo segreto per arrivare al traguardo: credere in se stessi, nel gioco e nel lavoro che si sta facendo. Il Milan può farcela a conquistare lo scudetto, in questo strano campionato, però i ragazzi di Pioli devono essere ancora più fiduciosi, più spregiudicati, più generosi. Soltanto così potranno superare la concorrenza di avversari che adesso, magari, stanno sonnecchiando, però prima o poi saltano fuori. Il Milan ha i mezzi per lottare per il titolo a una sola condizione: che punti sul gruppo e non sul singolo. Se lo farà, e siccome Pioli è un allenatore bravo e intelligente sono sicuro che si comporterà di conseguenza, allora in campo si vedrà una maggiore collaborazione tra i giocatori, ci saranno movimenti sincronici, la squadra sarà più corta e si potrà attuare con più efficacia il pressing. L’importante è far capire a tutto il gruppo che il gioco è fondamentale, non esiste nulla al di sopra del gioco e soltanto attraverso di esso si arriva al successo».

IBRAHIMOVIC – «Un campione vero. Un autentico esempio. Avete visto che cosa ha fatto contro il Verona? Ha calciato malissimo il rigore, uno normale avrebbe potuto deprimersi, invece lui si è caricato ancora di più e il pareggio se lo è andato a prendere con i denti. Ha una personalità pazzesca, a volte deve tenerla sotto controllo. In che senso? Beh, magari non deve essere troppo esigente con i compagni e sgridarli se sbagliano un passaggio. A volte una carezza fa meglio di una bacchettata. Però vedo che gli altri lo considerano il loro faro e questo è importante».

SORPRESA – «Ne scelgo uno che non viene mai nominato e che, sinceramente, nemmeno io consideravo di alto livello: Kjaer. Sta facendo ottime cose, è una sicurezza. Dobbiamo poi tenere presente che il Milan è una squadra molto giovane e qual- cosa può perdere in termini di gestione della partita. Però guadagna in entusiasmo, in voglia di fare, di imparare, di lottare. Qualità che compensano il deficit di esperienza».

CAMPIONATO – «Guardate due dati: gol fatti e gol subiti. Le squadre che hanno segnato di più sono Sassuolo e Atalanta, e quella che ha preso meno gol è il Verona. Nessuna delle tre appartiene alla nobiltà del calcio italiano, e lo dico con il massimo rispetto, dunque siamo di fronte a qualcosa di nuovo. Le grandi devono ancora assestarsi, la Juve e l’Inter stentano, anche se per motivi diversi, un po’ meglio vanno Roma e Napoli, però non si vede un collettivo nettamente superiore. Ecco perché sostengo che, se il Milan diventa un gruppo ancora più solido nel gioco e nelle idee, allora può farcela. I ragazzi di Pioli possono diventare dei veri eroi. Quando la lotta diventerà più aspra, vincerà chi è più squadra».

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