2018

Sabatini: «Mai fatto un capolavoro, ho affidato i calciatori ai tecnici»

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Walter Sabatini, ex direttore sportivo dell’Inter, durante la manifestazione Football Leader ha dichiarato: «Tutti i calciatori che ho acquistato li ho affidati agli allenatori, ma non potevano rendere senza l’allenatore adeguato».

Mai banale Walter Sabatini. È stato premiato in occasione di Football Leader, manifestazione organizzata dall’AIAC, l’Associazione Italiana Allenatori, tenutasi a Napoli, l’ex d.s. di Inter e Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni. i presenti hanno cercato di rubare in qualche modo i segreti del mestiere. Sabatini ha sempre avuto il dono del talent scout: «Guardo la rapidità. Come effettua le giocate. Come gestisce il pallone. La seconda giocata è la più importante, la prima giocata può riuscire a tutti. A volte la prima riusciva anche a me. La seconda è più difficile». Tanti dei campioni che hanno giocato in Serie A sono stati scoperti da Sabatini. Tra i tanti ricordiamo Gennaro Gattuso, una delle prime scoperte ai tempi del Perugia.

In tempi più recenti spiccano su tutti Javier Pastore e Miralem Pjanic. Il primo diventò il bomber del Palermo che conquisto la qualificazione in Europa League. Il secondo compose un centrocampo da sogno alla Roma, insieme a Nainggolan e Strootman. Venne poi ceduto alla Juventus, dove tuttora gioca. Non si sente però di aver mai compiuto un capolavoro: «Non ho mai fatto un capolavoro, ho acquistato tanti calciatori. In molti sono stati bravi. Quando ho acquistato calciatori, li ho sempre affidati ai tecnici. Senza un tecnico adeguato, anche grandi calciatori rimangono indietro». Queste le parole in merito alla sua lunga carriera. Nel corso della premiazione ha trovato spazio per parlare di due allenatori a lui cari: Fabio Capello e Aurelio Andreazzoli. Su Capello ha detto: «Lo conosco da tanti anni, ma in Cina ho scoperto una cosa nuova, sua moglie è la persona più importante nella sua vita». Parole di elogio invece per Andreazzoli: «È riuscito a fare un’impresa con l’Empoli. Quando si vede l’Empoli si sta guardando una bella macchina».

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