2017

Rugani e lo spauracchio Criscito: la pazienza della Juve non è infinita – VIDEO

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Contro il Genoa Rugani ha evidenziato qualche limite di troppo, soprattutto in termini di concentrazione. E ora la Juve teme un Criscito-bis: la pazienza della società, ma soprattutto di Allegri, non sarà infinita

Bisogna tornare indietro nel tempo per rivedere una Juve che, per gli standard degli ultimi anni, sarebbe irriconoscibile. Il 22 settembre 2007 i bianconeri, allora guidati da Claudio Ranieri e appena tornati in Serie A dopo l’anno di purgatorio in cadetteria, fanno visita alla Roma di Spalletti, squadra forte e infarcita di grandi campioni. E’ il primo esame di maturità per un giovanissimo difensore di appena 21 anni. Per Mimmo Criscito però quella gara all’Olimpico, quella che doveva sancire la consacrazione ad alti livelli, si trasforma in un autentico incubo. Totti lo fa impazzire e la Juve va in bambola nel primo tempo: la doppietta del capitano giallorosso è propiziata soprattutto dalle sbandate di Criscito, che viene sostituito al termine del primo tempo. Non tornerà mai più ad essere considerato da Juve, visto che già dopo pochi mesi torna al Genoa, che lo aveva lanciato in Serie B. Ecco, uno scenario simile rischia di riproporsi oggi con Daniele Rugani.

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Rugani sconfitto da Galabinov: è davvero da Juve?

Il centrale, dopo gli anni d’oro di Empoli e il buon biennio vissuto alla Juve, contro il Genoa è stato di gran lunga uno dei peggiori in campo. Il duello con Galabinov lo ha messo in grande difficoltà e il fallo del rigore del momentaneo 2-0 di Marassi è stato soltanto lo specchio della giornata pessima vissuta da Rugani. Anche nel pre-campionato, in particolare contro il Tottenham, il ragazzo si è ritrovato costantemente in balia degli Spurs, che non gli hanno mai dato un attimo di respiro. Segnali che preoccupano la Juve, ma soprattutto Allegri, che mai come quest’anno punterà tutto su Rugani. Anche considerando il fatto che Bonucci non c’è più e che la lacuna da colmare non è solo legata al presente, ma anche al futuro.

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Anche contro il Cagliari Rugani non era stato esattamente impeccabile e ora la società teme che, con l’aumentare delle responsabilità, il difensore non riesca ad esprimersi al meglio. Certo, il paragone con Criscito è comunque forzato, visto che quella del 2007 era tutta un’altra Juve. Ma il rischio che Rugani non sia ancora pronto c’è e questo aspetto rischia di complicargli la carriera. Ad Allegri il compito di rigenerarlo, continuando ad investire su un giocatore comunque di grandissimo talento. Ma Rugani sa che la pazienza, a Torino, non è infinita per nessuno.

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