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Rossi (ct Ungheria): «Futuro? Mi manca il lavoro quotidiano sul campo»

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Marco Rossi, commissario tecnico dell’Ungheria, ha parlato al quotidiano BresciaOggi affrontando anche il tema legato al suo futuro

Marco Rossi, commissario tecnico dell’Ungheria, ha parlato al quotidiano BresciaOggi affrontando anche il tema legato al suo futuro.

PAROLE – «Un mese fa mi hanno dato la cittadinanza, ora ho il doppio passaporto. Ormai vivo a Budapest da tanto tempo. Se voglio fare bene il mio mestiere di ct, devo stare qui. In futuro non so cosa accadrà. Di recente ero ospite a una trasmissione sportiva della Tv di Stato ungherese e mi hanno chiesto se rimarrò qui per sempre. Tra il serio e il faceto ho risposto che non dipende tanto da me, ma dai risultati. Nel calcio, come nella vita, non c’è certezza di nulla. Bisogna sempre pensare a un eventuale piano B. In linea di massima l’intenzione mia e del mio staff è rimanere qui fino alla scadenza del contratto, il 31 dicembre 2025, alla fine delle qualificazioni per il Mondiale. Lavoro con ragazzi giovani, giovanissimi e meno giovani, tutti molto professionali, alcuni autentici talenti. Ma c’è un cruccio. Mi manca il lavoro quotidiano sul campo».

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