2014

Rooney fa 100. Che Walcott e Vonlanthen non gli tocchino il record

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Una storia di record stabiliti e poi persi, a cura di Wayne Rooney

Wayne Rooney stasera ha celebrato la sua presenza numero 100 con la nazionale inglese. Un enfant prodige, che giovanissimo si mise in mostra con l’Everton, un attaccante che aveva sin da subito mostrato che il cammino dinanzi a sé potesse essere piastrellato di successi. L’attaccante di Liverpool, però, è anche il giocatore dai record ottenuti e poi persi, sempre in brevissimo tempo, con l’impossibilità di poter consegnare il proprio futuro agli annali, alle statistiche, ai numeri. Per ora.

Era il 12 febbraio 2003 quando avveniva l’esordio in Nazionale, all’età di 17 anni e 111 giorni, in Inghilterra – Australia, un’atipica sfida finita 3 a 1 per gli oceanici: per tre anni Rooney fu il più giovane giocatore inglese a scendere in campo con la nazionale dei Leoni. Un successo che poteva finalmente portare il suo nome, ma che nel 30 maggio 2006 gli venne strappato da Theo Walcott, che lo superò di pochi giorni: a 17 anni e 75 giorni, l’ala londinese andò a prendersi quel primato che tutt’oggi gli appartiene, insieme a quello di più giovane giocatore di sempre del Southampton, che a 15 anni lo schierò nelle riserve e a 16 anni e 143 giorni lo schierò in campo. Ma questa è un’altra storia.

Prima di perdere il primo record, in quel 2006, Wayne Rooney provò a imporne un altro, sfruttando l’età, giocando su quel grande vantaggio che aveva ottenuto divenendo il più giovane giocatore dei Leoni. A Euro 2004, il 17 giugno, nella sfida tra Inghilterra e Svizzera, la sua doppietta non solo servì a spianare la strada agli inglesi, che trionfarono poi 3 a 0, ma gli valse anche il titolo di più giovane marcatore di sempre in una competizione europea. Dopo la sconfitta con la Francia, quindi, gli inglesi risposero con una grande prova staccando la Svizzera, che aveva un punto in più degli anglofoni in classifica in virtù del pareggio con la Croazia. Rooney segna una doppietta anche contro la Croazia, pochi giorni dopo, arrivando a quattro reti in tre partite, sotto gli occhi di Pierluigi Collina, tra l’altro. Un successo figlio di un’esplosione di un talento che doveva solo confermare le aspettative, nonostante la giovanissima età. Guadagna il passaggio del turno, ma poco prima che la sua rete, al 45’, vada dentro, Wayne viene defraudato di un altro record. Non è più il giocatore più giovane ad aver segnato in un europeo.

Diciannove minuti prima di lui, infatti, era andato a segno uno svizzero, in Svizzera – Francia, che aveva replicato al colpo di testa di Zinedine Zidane e il suo 1 a 0 del 20’: Johan Vonlanthen (ve l’ho raccontata qui), a oggi ancora detentore del record, a distanza di dieci anni esatti, con uno Svizzera – Francia ripetutosi i Mondiali disputati in Brasile, terminato allo stesso modo, con risultato diverso, ma sempre con vittoria dei transalpini.

Ne avrà di tempo Rooney per trovare altri record, cercando di non farseli poi strappare: attualmente è il quarto marcatore di sempre della nazionale inglese, l’unico dei primi 10 a essere ancora in attività. Ha superato Michael Owen, fermo a 40, portandosi stasera a 43, appena sei in meno di Sir Bobby Charlton. E per le presenze ci sarà ancora tempo: attualmente è il nono in classifica, con 100 gettoni in undici anni, ma sopra di lui non c’è nessuno in attività: Gerrard, Beckham, Shilton, che guarda dall’alto tutti a 125, lo aspettano. Fino a quando Walcott non andrà a infastidirlo, ancora una volta. Perché lo svizzero Vonlanthen più di quanto già fatto non potrà più fare.

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