2012

Ronaldo contro le sue ossessioni

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La partita di questa sera deve essere la partita di Cristiano Ronaldo. Senza se, senza ma, senza attenuanti: dopo un girone contraddittorio – male nelle prime due uscite ufficiali contro Germania e Danimarca, travolgente nella vittoria sull’Olanda – l’asso del Real Madrid ha l’occasione d’oro per condurre squadra e popolo portoghese verso un’inattesa semifinale del Campionato europeo. L’avversario è la non irresistibile Repubblica Ceca, chance unica per un Portogallo apparso più squadra rispetto alle ultime competizioni internazionali.

IL PROTAGONISTA: CRISTIANO RONALDO – Pacificamente considerato uno dei più validi calciatori del pianeta, l’attaccante portoghese è reduce da una stagione strepitosa, sia a livello di club che di score personale: titolo di campione di Spagna e 60 reti stagionali in 55 presenze, considerando Liga, Champions League e Copa del Re. Numeri pazzeschi, di cui non si ricordano precedenti nella storia del calcio moderno – nei campionati di rilievo del panorama europeo – se non per il suo attuale “rivale” calcistico: Lionel Messi. Cristiano Ronaldo ha letteralmente trascinato il suo Real ad una vittoria della Liga che mancava dal 2008, conservando forma e rendimento massimo per l’intero arco della stagione; è mancata soltanto la Champions League, con il portoghese comunque autore di una doppietta in semifinale e ad un passo dal bottino pieno. La stella del Bernabeu è giunto ad Euro 2012 indiscutibilmente da miglior calciatore della competizione, ora può affermarsi anche con la maglia del suo Paese.

OSSESSIONE NAZIONALE, MESSI E ROAD TO… – Ad un calciatore di tale calibro e già vincente di campionato inglese, spagnolo, Champions League, Pallone d’Oro e Scarpa d’Oro manca soltanto un titolo con la sua nazionale: sfiorato nel 2004 a soli 19 anni, la sconfitta in finale – tra le mura amiche – contro la modesta Grecia ha tramutato il sogno di un successo in un’ossessione. Difficile dire dove potrà arrivare il suo Portogallo, ma far parte delle prime quattro a questo punto è un dovere. Non soltanto la nazionale tra le sue ossessioni, ma più di ogni cosa il perpetuo confronto con l’astro argentino Leo Messi. Criticato dopo le prime due esibizioni di Euro 2012, C.Ronaldo ha tirato in ballo proprio il sudamericano: “Ora puntate il dito contro me ma dimenticate che Messi un anno fa è stato eliminato ai quarti in Coppa America”. Una sfida che il portoghese non vive serenamente: è proprio l’affermazione con il Portogallo però – così come la finale – che spianerebbe la strada di Ronaldo verso il Pallone d’Oro, proprio ai danni di un Messi quest’anno poco soddisfatto in termini di successi di club ma oltremodo prolifico a livello personale.

Il PORTOGALLO PUO’ SUPPORTARLO? – Non tra le squadre più accreditate ma ora una possibile outsider. La difesa gode di buoni valori: da valutare il portiere Rui Patricio, la coppia centrale composta da Pepe e Bruno Alves è affidabile, Fabio Coentrao assicura una spinta costante sul versante sinistro. Due dei quattro difensori – linea completata da Joao Pereira – giocano con costanza nel Real Madrid. Il centrocampo può contare sulla sostanza di Raul Meireles, la sapienza in regia di Miguel Veloso e l’ottimo senso tattico di Joao Moutinho: un trio di ottimo valore e ben amalgamato. In avanti non c’è solo Ronaldo, ma un tale Nani che si sta consacrando proprio ad Euro 2012: velocità, tecnica di base ed estro rendono l’ala del Manchester United un ulteriore pericolo per gli avversari del Portogallo, a cui – da sempre – manca un centravanti di razza. Postiga non è parso all’altezza di una competizione così complessa. Mai dire mai, una volta tra le prime quattro non c’è squadra che non possa far valere i suoi diritti, ed il discorso è applicabile anche a questo Portogallo.

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