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Ronaldo, 36 e non sentirli. I segreti della sua longevità e la Roma nel mirino
Ronaldo, Quagliarella e Ibra dilatano i limiti del calcio italiano, confermandosi campioni senza tempo. CR7 vede la Roma e prende la mira
In Serie A comandano loro. Ronaldo, Ibrahimovic e un gradino sotto Quagliarella. Over 35 dal glorioso passata ma ancora di belle speranze, perché non sembrano accusare minimamente il logorio del tempo che passa. Cristiano in particolare ieri ha soffiato su 36 candeline, ma continua a fare la differenza come sempre, decisivo ad altissimi livello da poco meno di un ventennio. Non c’è nessun segreto a supportarlo ma molto duro lavoro e una mentalità vincente, temprata dai successi e dalle sconfitte. Il portoghese gioca per lasciare il segno, si allena per comandare e non tollera nulla al di sotto della perfezione; solo così si può alzare l’asticella verso trofei che altri sognano soltanto. Si è costruito un equilibrio personalissimo tra la vita privata organizzata al dettaglio (dall’alimentazione ai supplementi di lavoro), un metodo di allenamenti su misura in campo e stimoli che si rinnovano in automatico, col passare del tempo.
Prima l’inseguimento a Pelé, poi Bican nel mirino, infine staccare il più possibile Messi che ha due anni di margine (più giovane di un biennio) per provare a raggiungerlo. Lo scudetto è un obbligo, riportare la Champions a Torino la sfida che potrebbe anche convincerlo a prolungare il suo contratto in scadenza nel 2022. Intanto stasera di fronte a CR7 c’è la Roma, con una difesa giovane e in emergenza, orfana di Smalling, la situazione ideale per provare ad aumentare un bottino già più che ricco. Negli 11 precedenti (in tutte le competizioni) contro i giallorossi Cristiano ha già segnato 9 reti, e da inizio stagione viaggia quasi a una media di un gol a partita: sono 22 reti in 23 gare giocate, niente male per un 36enne…