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Romero: «La Juve è la Juve ma non voglio rimanere in panchina. Ho parlato con Dybala e non solo»
Cristian Romero, difensore dell’Atalanta, ha parlato a Sportweek, toccando tanti temi di casa Juve. Le sue parole
Lunga intervista di Cristian Romero su Sportweek. Le sue parole sulla Juve.
BONUCCI – «Non c’era niente da chiarire. Sono cose che nascono e muoiono al momento. Anzi, mi ha fatto i complimenti per la qualificazione in Champions conquistata con l’Atalanta».
PARLARE NELLO SPOGLIATOIO – «Sicuramente. In estate, prima di trasferirmi a Torino, mi sono confrontato parecchio con Dybala, che è argentino come me. Poi, nelle tre settimane che sono rimasto in ritiro con la Juve, ho legato soprattutto con lui, Danilo, Chiellini e Bentancur. Con loro ho parlato, sì. Ma quando sono arrivato a Bergamo ho capito subito che l’ambiente era diverso rispetto alla Juve. Qui ci sono parecchi giovani, lo spogliatoio è formato da ragazzi semplici che ti fanno sentire uno del gruppo».
JUVE – «Quando mi lasciarono al Genoa sapevo di non essere ancora pronto per giocare con loro: dovevo accumulare altra esperienza, altre partite in Serie A. L’estate scorsa la Juve ha cambiato allenatore e ho capito che sarebbe stato difficile restare: ci speravo, ma c’erano tanti difensori centrali, gente con un grande nome: Bonucci, Chiellini, De Ligt… Ho chiamato Ciro Palermo, il mio agente, e gli ho detto più o meno: ‘Qui non c’è spazio per me, cerchiamo un’opzione da qualche parte, non voglio stare fermo e perdere un anno’. A me non serve giocare cinque o sei partite a stagione. Sono giovane, per crescere ho bisogno di giocare. La Juve è la Juve, ma non voglio rimanere in panchina».
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