2014
Roma vs. Juventus: le differenze
Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale di Giorgio Micheletti per Calcionews24!
L’ultimo turno di coppa mi ha dato lo spunto per arricchire il panorama delle differenze tra Roma e Juve che danno i bianconeri in cima alla classifica. A mio giudizio, episodi come quelli di Mosca in casa Juve non sarebbero successi.
Vado a memoria, ma non ricordo Buffon che, prima di iniziare una intervista, si chiama fuori da responsabilità come ha fatto De Sanctis. Anzi, di solito il portiere della nazionale è il primo a mettersi sul banco degli imputati anche se non ha colpe. Che poi lo stesso De Sanctis abbia cambiato versione gli dà spessore mentale (solo gli imbecilli non cambiano mai idea di solito si dice) ma non sposta il termine del problema: una società fa ‘respirare’ un certo tipo di ambiente ai suoi giocatori e, di conseguenza, ne indirizza anche i comportamenti.
Capitolo night-club: detto che due ore in libertà e una birra non hanno mai fatto male a nessuno (e se qualcuno ha fato di peggio dovrà rispondere a se stesso e alla sua famiglia), mi è sembrato strano che Sabatini abbia detto che l’uscita è stata concordata con la società. Posizione che non poteva essere diversa visto che il fatto era stato reso pubblico, ma che suscita più di una perplessità: perdi due punti importanti in una competizione il cui superamento ti porta come minimo una ventina di milioni di euro (e si sa come di questi tempi i bilanci delle società e della Roma in particolare abbiano bisogno di ossigeno fresco), il tuo allenatore sbaglia una sostituzione che fa pendere la bilancia dalla parte degli avversari, un tuo giocatore mette sotto accusa i compagni e tu li premi mandandoli al night? Forse non tutto è andato come sappiamo, ma un fatto è certo: episodi simili i passato sono accaduti anche alla Juve, ma non sono stati gestiti così.
Infine, gli atteggiamenti dei due mister: Garcia si sta ‘mourinhizzando’ parlando ai suoi di complotto e dicendo che sono soli contro tutti (ma del portoghese non ha né il curriculum né la preparazione), Allegri sta zitto e cambia in modo impercettibile ma concreto la sua Juve passando dalla frenesia di Conte al ragionamento e alla scelta delle opzioni in attacco, sopportando le ‘vedove’ del C.t. della Nazionale che si erano augurate che cadesse quanto prima facendosi male e facendolo anche alla Juve