Calcio italiano

Roma-Verona, 34 falli: si andrà verso il tempo effettivo?

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Il tempo effettivo è un argomento di cui si discute nel calcio come soluzione ai “perditempo seriali”, ma che succede se questi sono i direttori di gara?

É bene che lo sappia, senza per forza intentare una causa mediante Codacons che già basta e avanza quella folle sui fuori divelti da Blanco: chi ha assistito su Dazn ieri a Roma-Verona e ancor più chi è andato allo stadio Olimpico per guardare dal vivo una gara che per ragioni di classifica contava molto (un posto in Champions League con uno in Serie A), si è visto defraudato di metà dello spettacolo (del 46%, per la precisione). Poco male, dirà qualcuno visto il tutt’altro che esaltante livello di performance di ieri sera da parte dei 22 in campo più riserve in corso d’opera. Ma se si gioca 53 minuti e 43 secondi di una partita dove peraltro si sommano ben 10 minuti di recupero complessivamente, allora sì, c’è davvero un serio problema.

Il tema è molto complesso e da più parti si invoca l’adozione del tempo effettivo, pratica consueta in tanti sport, in modo da uniformare tutte le partite in un unico standard. Una soluzione senza regolamentazione ufficiale potrebbe essere quella che è stata introdotta di fatto al Mondiale, dove si è assistito a maxi-recuperi, che hanno cambiato la percezione delle partite. Ma nel caso specifico di Roma-Verona non si tratta di perdita di tempo, o meglio, non solo di questo, anche se un serio ragionamento sul prolungarsi delle proteste dei giocatori di Serie A andrebbe fatto, in tanti altri contesti europei non si hanno scene il cui senso è oscuro. A maggior ragione nell’epoca del Var, che però evidentemente gli attori protagonisti sul campo non percepiscono come un atto di giustizia solare. La prima riflessione da fare – personalissimo parere – è come sia possibile che in una partita vengano fischiati 34 falli e addirittura 22 nel solo primo tempo. Praticamente più che un a gioco con interruzioni, si assiste all’esatto contrario, una lunga sosta con sprazzi di calcio. Perciò ok, mettiamo a posto i cronometri e ci si dia pure nuove regole. Ma farei anche una domanda su allenatori e direttori di gara che ci hanno portato a questa esasperazione del contatto che rende le partite così incredibilmente “ferme”.

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