2015
Roma, Verde: «Lazio, arriviamo secondi»
Il giovane attaccante giallorosso professa profondo amore giallorosso
Nel giro di pochi mesi la sua vita è cambiata: Daniele Verde, da giocatore della Primavera della Roma (in cui tra l’altro ancora gioca) è diventato uno dei perni della prima squadra. Per il giocatore, che adesso è pronto a dire la sua anche con la maglia della Nazionale Under 19 in vista dei prossimi Europei di categoria, tutto è cambiato quando a metà gennaio il suo debutto lasciò il segno: da allora sette presenze, mica male. Intervistato dal Corriere dello Sport, Verde ha parlato della scelta di approdare in giallorosso, favorita dai consigli della madre, e del futuro, ovviamente.
GIALLO, ROSSO E VERDE – Così Verde: «A Cesena abbiamo rivisto la luce. Tutti ce l’abbiamo messa tutta. Anch’io, che non sono andato in campo. E ora mi sento di dirlo: non vinceremo lo Scudetto, però arriveremo secondi». Sullo sfondo il derby con la Lazio per il secondo posto: «Mi rendo conto che a Roma è diventata la prima angoscia. Ma questa città ormai è la mia città. Da quando ho compiuto 14 anni sognavo di vivere un periodo così. Diciamo pure: da quando ho toccato per la prima volta un pallone». Quando cioè non aveva nemmeno un anno di età.
LUPACCHIOTTO DENTRO – Verde racconta la propria scelta di arrivare in giallorosso: «Mi sono sentito davvero romanista fino nel profondo quest’anno. Ma già quando mi hanno chiamato, nel 2010, avevo capito che la Roma era la società migliore in cui crescere. Tra grandi attaccanti, in un ambiente in cui i giovani hanno spazio. E con un autentico idolo da seguire, un fuoriclasse con una personalità ricchissima. Solo chi non ha la fortuna di giocarci insieme può sostenere che Francesco Totti sia finito. Ha occhi dappertutto, ti trova in qualsiasi punto del campo». Così giovane, così saggio.