2015

Pjanic: «Punizioni? 10 anni di allenamenti»

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Il centrocampista della Roma racconta le sue prodezze da calcio piazzato

Le prodezze da calcio di punizione di Miralem Pjanic sono diventate materia di studio. Ma il centrocampista della Roma rivela di non avere segreti: «Non esiste una ricetta per la punizione perfetta, è tutta una questione di allenamento. Ho calciato una decina di migliaia di punizioni da tutte le posizioni. Ci vogliono più di 10 anni per imparare. Tutti i portieri delle mie squadre restano dopo l’allenamento per parare i miei calci piazzati da tutte le parti. Quando si forma la barriera guardo il portiere e fisso il punto più facile per arrivare in porta, quando l’arbitro sta per fischiare so già la rincorsa che devo prendere per mandare la palla in rete. Non sempre indovino. La distanza più adatta per me è di circa 25 metri», ha dichiarato il calciatore bosniaco ai microfoni di Dnevni avaz.

LE PRODEZZE – «Sono concentrato solo sulla Roma, voglio giocare al meglio per il mio club e contribuire per il miglior posizionamento in Serie A e Champions League», ha aggiunto Pjanic, che ha parlato di alcuni particolari gol messi a segno con il calcio di punizione: «Forse quello contro la Lazio, penso sia stato quello messo a segno dalla distanza più grande: saranno stati più di 40 metri. Ho guardato il portiere avversario con la coda dell’occhio, nonostante la distanza notevole, poi ho mirato e colpito il pallone. Quella rete, però, perse importanza perché perdemmo. Quella contro il Real Madrid con la maglia del Lione è una delle più importanti che abbia mai segnato, perché ci portò ai quarti di Champions League. Juninho? Era un maestro, ma ho costruito da solo il mio stile, come Pirlo e Ronaldo il loro. Ognuno ha il suo modo di calciare. Gol al Leverkusen? E’ stato speciale, perché eravamo in lutto per la morte della mia amata nonna. Volevo vincere veramente, ma alla fine non ce l’abbiamo fatta».

NAZIONALE – Infine, ha parlato della Bosnia, che dovrà disputare lo spareggio per ottenere la qualificazione agli Europei: «Possiamo battere l’Irlanda. Non sarà facile, perché giocano duro, sono aggressivi e forti nei contrasti. Siamo stati frenati dagli infortuni e dalle squalifiche, ma ora con Dzeko e Kolasinac siamo più forti. Sono fiducioso per l’esito finale. Djuric mi ha impressionato, cambia il nostro gioco. Non perde mai palla, lotta e fa pressing. E’ forte in area di rigore e fuori. Non dobbiamo dipendere da nessuno, però, né da me né da Dzeko. Abbiamo la possibilità di qualificarci agli Europei, significherebbe tantissimo per tutti».

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