2015
Dzeko: «Scudetto meglio dell’Europeo»
L’attaccante rinuncerebbe all’Europeo per vincere il titolo con la Roma
E’ abituato alle missioni difficili Edin Dzeko, che ha vinto prima con il Wolfsburg e poi con il Manchester City. Il club tedesco non aveva mai vinto prima la Bundesliga, i Citizens non vincevano la Premier League da 44 anni. L’attaccante bosniaco, dunque, rappresenta la “cura” giusta per la Roma, che però nel prossimo turno di campionato dovrà affrontare l’Inter in quello che si preannuncia uno scontro per il titolo. «Un derby per me? Il mio idolo era Shevchenko e per questo seguivo il Milan, ma l’Inter è un avversario da battere come qualsiasi altro. Ciò che conta e fare bene e io, dopo l’infortunio al ginocchio, sono tornato al 100% anche se ho bisogno di ritrovare il ritmo partita», ha dichiarato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
CORSA SCUDETTO – La vetta della classifica non sorprende Dzeko, che sapeva di essere arrivato in una grande squadra. Ma il centravanti avverte: «La stagione è ancora lunga. Ciò che conta davvero è di essere primi alla fine. Da questo punto di vista la sfida con l’Inter non è ancora decisiva, anche se la partita è importante. Chi vince prenderebbe fiducia e per questo a perdere non ci penso proprio. Quest’anno non ci sono favorite. Ci siamo noi, l’Inter, il Napoli, la Fiorentina e anche la Juve. È sempre una grande squadra e si riprenderà».
GLI AVVERSARI – L’attaccante giallorosso ha poi confermato le indiscrezioni sulla trattativa con la Juventus: «E’ vero, ho avuto contatti, ma ovviamente sono contento di essere qui», ha affermato Dzeko, che teme più il Napoli dell’Inter: «Il Napoli gioca molto bene. Con un campione come Higuain davanti, se non avrà infortuni è la più pericolosa. Lui e Pjanic adesso sono i più decisivi della Serie A. L’Inter però ha una rosa più lunga e quindi più soluzioni di emergenza». Di sicuro all’Inter toglierebbe un paio di giocatori: «Jovetic, perché è un grande giocatore, e Icardi. Stevan è un fenomeno, sono felice che stia bene e gli auguro il meglio, ma a partire dalla partita successiva».
I GOL – Se Higuain segna tanto, lo stesso non si può dire di Dzeko, che è ancora fermo alla rete segnata alla Juventus. Non è contento l’attaccante, che però non si sente oppresso: «La squadra conta di più. Penso che chiunque preferirebbe vedere la Roma vincere e Dzeko restare a un solo gol. Ma i gol arriveranno. E in ogni caso non mi fisso traguardi. Ho sempre segnato e sono sicuro che segnerò anche qui, ma non voglio mettermi una pressione da solo. Sarei disposto a rimanere a secco fino a fine della stagione per vincere il titolo, qui non succede da tanto e sarebbe più importante che andare all’Europeo con la Bosnia, con cui ho già fatto il Mondiale», ha spiegato, evidenziando che in Italia è più difficile segnare.
RETROSCENA – Considera Higuain il miglior cannoniere della A, ma teme anche la concorrenza di Icardi, Kalinic ed Eder. A proposito di attaccanti, parla anche di Mario Balotelli, suo ex compagno di squadra ai tempi del City: «Mario è un bravo ragazzo e un mio amico. I tabloid inglesi ingigantivano spesso le sue storie, ma ha grandi qualità è ha tempo per dimostrare il suo valore. A Milano può fare bene». E a proposito del City spunta anche Roberto Mancini, che lo ha preso per farlo giocare ai massimi livelli: «Abbiamo vinto e passato dei momenti belli. Qualche volta non ho giocato, mi arrabbiavo e lui lo sapeva, ma lui non faceva mai differenze ed è giusto così. In Inghilterra a volte mi chiamavano “Super-Sub” perché entrando in corsa segnavo, non mi piaceva, però non è vero che sono stato felice quando è andato via. Ha fatto grandi risultati, che vorrei ripetere con Garcia. Contatti? Prima della fine della stagione, ma non se n’è fatto nulla e ora sto bene qui», ha raccontato Dzeko, che in futuro vorrebbe essere allenato da Mourinho.
OBIETTIVI – Dzeko, che vuole mettersi alla prova in Italia, dove però dovrebbero migliorare le strutture sportive, ha svelato qualche retroscena sul suo arrivo alla Roma: «Pjanic ha inciso? Beh, abbiamo parlato molto. La Roma già la seguivo e ho preso a seguirla di più. E poi so che il club vuole fare grandi cose e questo mi ha convinto. Lulic non voleva? Sì, forse aveva paura, ma per fortuna non l’ho ascoltato e ora voglio batterlo. Fuori sì, ma sul campo non siamo amici», ha raccontato il centravanti, che ha parlato anche del cammino in Champions League: «Arrivare agli ottavi è uno dei nostri obiettivi e andare fuori dispiacerebbe a tutti. Abbiamo fatto una grande partita con il Barcellona e se puoi fare bene con loro puoi farlo con chiunque. In Europa però non ci sono partite facili, lo abbiamo visto col Bate. Ora abbiamo il 50% di possibilità di passare, però mercoledì dobbiamo vincere».