2015
Roma, botta e risposta Gabrielli-Pallotta
Scontro verbale tra il prefetto di Roma e il patron giallorosso
Botta e risposta tra James Pallotta e il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Tutto è nato da una dichiarazione del presidente della Roma, che nei giorni scorsi ha annunciato di avere in programma un incontro con il prefetto per discutere della situazione dell’Olimpico e in particolare della Curva Sud, ormai semideserta per la protesta legata alla presenza delle barriere, voluta dallo stesso prefetto e dal questore.
LA BOTTA – L’appuntamento, però, stando a quanto dichiarato stamattina da Gabrielli non è stato fissato: «Sono a Palazzo Valentini. Sono facilmente reperibile a qualsiasi numero, sia di giorno che di notte. Forse c’è qualche difetto di comunicazione, perché io non mi nego a nessuno e, come dico un po’ scherzando, ricevo cani e porci. Non mi piace che si comunichino impegni con riferimento ad altri non fissati. E’ come se io decidessi che ora mi devo vedere con Obama, mentre la buona educazione, istituzionale e non, presuppone che io chieda a qualcuno di incontrarlo e poi, se quel qualcuno mi dice di sì, posso comunicarlo. Io non dico mai che incontrerò qualcuno, se non l’ho nemmeno sentito», ha dichiarato il prefetto, stupito anche dal risalto che ha avuto tale presunto incontro: «Capisco che i problemi di questa città non sono Mafia Capitale, l’amministrazione allo scatafascio, le prossime elezioni o il Giubileo, ma questo incontro probabilmente lo faremo al chilometro 102 della Cairo-Suez, così almeno gli daremo una valenza storica».
LA RISPOSTA – In attesa di incontrare il commissario Tronca, Pallotta ha replicato a Gabrielli con toni ironici ma non concilianti: «Ho appena letto le dichiarazioni, chi dovrei essere io, il cane o il porco? Perché se fossi il cane dovrei abbaiare e se fossi il porco dovrei grugnire».
LA REPLICA – Poco fa la controreplica di Gabrielli: «Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perché quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole. Qui non si tratta di cani e porci né di offendere nessuno, ma semplicemente di rimarcare la massima disponibilità della prefettura e del prefetto di Roma ad incontrare chiunque, anche i personaggi di grande lignaggio», ha spiegato il prefetto, secondo cui il nodo della questione è che «bisogna chiedere gli appuntamenti prima di darli e non ci si è mai presi il disturbo di richiederli».