2014

Roma sogna

Pubblicato

su

Presentato il progetto del nuovo impianto giallorosso: tra storia ed avvenirismo, tra costi, tempi ed un indotto economico che lancia la volata alla Roma

ROMA NUOVO STADIO – La nuova casa della Roma, “il nuovo Colosseo” lo ha definito l’architetto statunitense Dan Meis, ideatore e futuro realizzatore dell’ambizioso progetto giallorosso: la Roma costruisce il suo nuovo stadio e punta ad ottimizzarlo entro il 2016, dunque altre due stagioni nello storico impianto dell’Olimpico e poi il via alla nuova era romanista.

IL PROGETTO – Non lasciano dubbi le parole di Meis: “L’idea è quella di catturare la potenza del Colosseo e sviluppare il nuovo stadio secondo i medesimi criteri, con tribune ripide e su diversi livelli in modo tale da creare l’effetto muro per giocatori e tifosi. Impensabile non rifarsi all’eccezionale storia romana nel design del nuovo impianto, deve essere un’icona ed è il progetto della mia vita”. Ecco, sull’opportunità di coniugare la magia della storia romana all’avvenirismo ci sarebbe tanto da discutere: è materia opinabile, ma il simbolo epico dell’Impero Romano è stato edificato a partire dal 72 d.C. quando gli americani neanche esistevano e risulta quantomeno ambizioso pensare di ricostruirlo o anche rivisitarlo in chiave moderna. Non avrebbe potuto costruirlo un architetto italiano valorizzando così un’eccellenza nostrana? Vero, siamo troppo patriottici. Detto ciò il progetto parla da sé ed è meraviglioso: un impianto futuristico e dalla spiccata propensione high-tech, basterebbe un risultato pari alla metà delle sensazioni lasciate in eredità dal render quest’oggi presentato per parlare di una vera e propria eccellenza.

L’INDOTTO ECONOMICO – Del resto gli americani, a costo alle volte di risultare poco sobri, lo insegnano dal 1492 ad oggi: anything is possible, tutto è possibile. Ed è proprio la diversa concezione del senso della storia a rendere le due culture – quella americana e nostrana – poco accostabili. L’impatto della proprietà statunitense vuole essere stravolgente nelle dinamiche della Roma e lo stadio è il viatico più credibile nel raggiungimento dell’obiettivo: fatturati straordinari per il futuro del club consentibili da un impianto di proprietà che sarà costruito interamente con fondi privati, attività economiche correlate quali ristoranti, luoghi di intrattenimento, Nike Store – ricordiamo come a partire dalla prossima stagione lo sponsor tecnico sarà proprio il baffo più famoso al mondo – volte a creare un polo che va oltre l’evento della singola partita e prima fonte di autofinanziamento del club. Nel medio periodo, il tempo necessario per iniziare a fruire dei ricavi da stadio, la Roma potrà ambire a concorrere con i top club internazionali.

COSTI E VICENDE CORRELATE – Trecento milioni di euro per la sola realizzazione dell’impianto, si potrebbe arrivare al triplo della spesa considerando il finanziamento delle infrastrutture correlate. Tema molto complesso in una realtà come la capitale italiana: considerato il sito in cui sorgerà il nuovo impianto – non propriamente al centro della città, tutt’altro, lo stadio sorgerà nella zona di Tor di Valle a sud ovest di Roma – il potenziamento della rete ferroviaria e metropolitana risulterebbe necessario alla pari di una gestione più efficace della rete stradale per chi intende spostarsi in auto. Insomma c’è tanto da lavorare se i tempi indicati vorranno essere rispettati ma i presupposti non mancano perché James Pallotta è una persona credibile. La Roma ha rilanciato la sua volata: l’oramai scontato ingresso in Champions League dalla porta principale segna l’inversione di tendenza, l’ambizione della proprietà americana si attesta ai massimi livelli e lo stadio certifica l’assunto. L’impatto con l’Italia è stato duro e dalla portata inattesa ma oggi la Roma giallorossa sogna. E può farlo ad occhi aperti.

Exit mobile version