2015

Roma, Sabatini: «Non siamo favoriti contro il Palermo»

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Il direttore sportivo giallorosso: «Di Palermo mi mancano tante cose»

Il match di domani sera tra Palermo e Roma allo stadio Renzo Barbera conterà un ex, ma non il solito giocatore che ha vestito entrambe le maglie, bensì qualcuno che siederà in tribuna. Si tratta di Walter Sabatini, oggi direttore sportivo della Roma ma che ha lavorato anche per il club di Zamparini per un anno e mezzo. Sabatini ha parlato della gara di domani sera, e lo ha fatto tramite i microfoni del ‘Giornale di Sicilia‘: «Non ci riteniamo favoriti, perché il Palermo èuna squadra difficile da affrontare e può mettere in difficoltà chiunque. Li temiamo e li rispettiamo. E la Roma dovrà fare una grande prestazione».

PROTAGONISTI – Alla domanda che gli chiede chi potrà risolvere la partita da una parte e dall’altra, Sabatini preferisce non rispondere: «I miei non li nomino perché sarebbe irriverente nei confronti di quelli che rimarrebbero fuori dalla lista, tra quelli del Palermo ci sono tre, quattro giocatori che possono ribaltarla partita in qualsiasi momento. Ma non li voglio comunque nominare».

NIENTE SORPRESE – Sabatini afferma che le assenze di De Rossi, Nainggolan e Gervinho sono pesanti, ma la Roma ha comunque un organico che garantisce diverse soluzioni. Successivamente il ds giallorosso non si dice esattamente sorpreso dal campionato del Palermo: «No, Iachini lo sa, gli avevo annunciato un’ annata fortunata, perché ha meritato categoria, soffrendo e lavorando. Qualche mese fa glielo avevo predetto».

NOSTALGIA – La domanda è d’obbligo: cosa manca di Palermo a Sabatini? «Il mare e la speranza: a Palermo ho vissuto quel sentimento di speranza nei confronti della partecipazione alla Champions; il bagliore del mare di Mondello e di quell’idea che ha mosso tutte le mie azioni, è la nostalgia di uno stato d’animo».

LAVORO – Infine Sabatini commenta l’operato dei diversi direttori sportivi che si sono succeduti in Sicilia, parlando anche di Zamparini: «Baccin ha lavorato molto bene nel settore giovanile, è un ragazzo giovane e sicuramente farà bene. Tutti i personaggi citati sono meritevoli di considerazione. Probabilmente è cambiato qualcosa nella psiche di Zamparini: prima aggrediva gli allenatori, ora lo fa con i direttori sportivi. Ma voglio raccontarvi anche che ogni volta che prendo una decisione da direttore sportivo della Roma, mi sorprendo a interrogarmi su come avrebbe reagito Zamparini».

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