2017

Roma, senti Rudiger: «Al Chelsea sono a casa. In Italia c’è razzismo»

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Antonio Rudiger, acquistato dal Chelsea per 40 milioni, non rimpiange il suo passato alla Roma e in Serie A. Colpa del razzismo di cui è stato vittima in Italia

Ad Antonio Rudiger sono bastate poche settimane da giocatore del Chelsea per sentirsi a casa in Inghilterra. Il giocatore tedesco, che ha lasciato la Roma dopo essere stato acquistato dai Blues per 40 milioni, non sembra rimpiangere in alcun modo il suo periodo in Italia. Un’esperienza, quella nella Capitale, inevitabilmente segnata dagli attacchi razzisti subiti da Senad Lulic al termine di un infuocato derby tra Roma e Lazio. In quell’occasione il bosniaco si era lasciato andare a dei commenti censurabili: «Fino a due anni fa vendeva calzini a Stoccarda, adesso fa il fenomeno», aveva detto.

Quelle parole, come dichiarato a Sky Sports Uk, Rudiger non le ha ancora dimenticate: «Alla gente piace dire “stai calmo” oppure “non fare niente”, ma è facile quando non si è neri e non si capisce cosa si prova. Quando ti ritrovi in quelle situazioni ti senti solo e devi reagire. Ogni essere umano è diverso, c’è chi reagisce d’impeto e affronta la situazione e chi non dice nulla. Io, da parte mia, capisco entrambe le reazioni». Quel che a Rudiger proprio non è andato giù è stato l’atteggiamento assunto dalla Lega Calcio: «Non tutti gli italiani sono razzisti. Il problema è che la Lega ad esempio non ha mai mosso un dito a riguardo. Serve prevenzione e punizione severe. Si parla spesso del razzismo in Italia ma in maniera sbagliata: così facendo si pensa che tutta la popolazione sia razzista. E non è così. Quelli che intendo io sono individui specifici che vanno cercati, scovati e allontanati dagli stadi».

In ogni caso Rudiger adesso sembra entusiasta della nuova esperienza che sta per cominciare, anche dal punto di vista prettamente calcistico: «La Premier League è diversa dalla Serie A. Qui c’è meno tattica ma molto più dinamismo e fisicità. Devi avere una preparazione atletica adeguata per competere. Il benvenuto che ho ricevuto da Conte e i compagni mi ha fatto sentire a casa. Ora voglio solo lavorare, lavorare e lavorare per essere pronto per l’inizio del campionato. Qui le squadre attaccano fino all’ultimo secondo, non sarà per nulla facile…». In bocca al lupo Antonio.

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