2014

Roma, ricorso respinto: curve chiuse contro Sampdoria e Inter

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ROMA BALDISSONI – Niente da fare per la Roma, che non è riuscita a far valere la propria tesi difensiva contro la chiusura nelle gare casalinghe contro Sampdoria e Inter delle curve sud e nord. La Corte di Giustizia Federale ha respinto, infatti, il ricorso della società giallorossa contro la chiusura, arrivata per i cori di discriminazione territoriale nei confronti dei napoletani durante la semifinale di Coppa Italia. La Roma ha sostenuto l’incertezza e incoerenza della norma, puntando sull’esecutività della sanzione e la sua erogazione in Coppa Italia e non in campionato. Come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, «la tesi verteva sul fatto che si puniscono solo i cori contro i napoletani, ma non tutti gli altri (negli allegati inseriti anche lo striscione esposto al San Paolo «Noi non siamo sporchi romani» o il coro «Romano bastardo»)».

LA REAZIONE – «Siamo molto delusi dalla decisione della Corte. Siamo fortemente contrari ad ogni forma di discriminazione. Ma l’attuale normativa resta ambigua e la sua applicazione ha contribuito a generare confusione piuttosto che risolvere il problema», la nota del club giallorosso. Il direttore generale Mauro Baldissoni ha aggiunto: «È una norma incerta, confusa e con un’applicazione non sempre coerente, ma questo è un problema di tutto il sistema, non solo della Roma». Ora si punta al ricorso all’Alta Corte di giustizia sportiva del Coni, che può anche sospendere la sanzione in attesa delle motivazioni della Corte, ma le possibilità di successo sono pochissime.

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