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Roma, Petrachi rivendica il suo impatto: «Il tempo è galantuomo»

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L’ex DS della Roma Gianluca Petrachi ritorna sul licenziamento per giusta causa, poi giudicato dal tribunale come ingiustificato

L’ex DS della Roma Gianluca Petrachi ha parlato del suo passato giallorosso a OCW Sport. Di seguito, le sue parole.

L’ADDIO – «La Roma mi ha lasciato solo bei ricordi. L’ho lasciata troppo prematuramente, anzi mi è stata scippata. È successo quello che tutti sanno, sono stato licenziato per una giusta causa che non è stata mai confermata, anzi il giudizio è stato contrario. Dello spogliatoio anche ho ottimi ricordi. Stavo imparando a conoscere la città. Conservo grandi ricordi, nonostante la separazione dolorosa da parte mia, non rinnego nulla di ciò che ho fatto».

MERCATO – «Ho avuto un impatto importante con i ragazzi, a parte un mercato totalmente rivoluzionario: sono usciti 15 giocatori e ne sono entrati altrettanti. Ho visto passare tanti ragazzi, ma posso dire che gli attestati di stima li ho avuti anche dopo che hanno continuato a cercarmi: vuol dire che ho lasciato qualcosa. Per quanto riguarda i tifosi, sarà il tempo a dire se ho fatto bene a prendere Spinazzola o Pau Lopez, Mkhitaryan, Villar. Il tempo è sempre galantuomo. La difesa della Roma di oggi è totalmente mia, Mancini, Smalling e Ibanez li ho portati io, Veretout a parte quest’anno che è stato così e così l’anno scorso è stato uno dei migliori centrocampisti in Italia. Ci sono state cose fatte bene, ma è chiaro che se sposti 15 giocatori qualcosa può accadere. Anzi, è normale, altrimenti saresti un fenomeno. Non mi piace dare voti, è bello sentire che qualcuno si ricordi che tanti giocatori e soprattutto a certi prezzi siano arrivati in quel momento e ora siano ancora titolari».

CONTE ALLA ROMA – «A volte i dettagli possono fare la differenza: si poteva fare qualcosa in più in quel momento ma non lo si è fatto. Chi sta nel mondo del calcio vive di empatie. Le parole fanno la differenza solo se supportate dai fatti: in quel momento c’erano tante parole ma i fatti non erano così sostanziosi».

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