2013

Roma, nona sinfonia. Udinese bene a metà.

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Vola la Roma che vince in dieci sul campo dell’Udinese, conquistando la nona vittoria consecutiva.

Continuare a sognare è l’obiettivo della Roma. Continuare a far punti pesanti al “Friuli”, magari con una buona prestazione, quello dell’Udinese. Le assenze condizionano le scelte iniziali di Rudi Garcia, anche nell’atteggiamento della sua Roma: senza Totti e Gervinho il gioco risulta meno verticale, con Borriello “puntero” sostenuto da Florenzi e da Ljajic, alla prima da titolare. In casa bianconera, invece, si cambia schieramento: Di Natale e Muriel supportati da Lazzari in avanti e linea difensiva a 4 che in fase di uscita palla al piede diventa a 3 con l’arretramento di Pinzi e i terzini che diventano ali tornanti.

Primo tempo di grande intensità. Dopo 3’ gran contropiededi Muriel che entra in area e calcia in diagonale raso terra ma colpisce il palo interno. La linea a 3 bianconera in mezzo al campo concede spazi ai terzini giallorossi che confezionano una gran serie di cross.  Al 10° Maicon pesca Florenzi che non riesce a girare con sufficiente forza. Muriel sembra ispirato anche se spesso vuol giocare da solo. Lo fa a volte con efficacia, come quando salta netto Benatia mettendo la palla sul mancino di Di Natale che in piena area calcia debolmente tra le braccia di De Sanctis. Rispetto alle uscite precedenti, l’Udinese mette in campo maggiore personalità, producendo un giro palla continuo ed efficace. La Roma, da parte sua, si difende compatta ma è fulminea nelle accelerazioni e verticalizzazioni, e più efficace nel recuperare le seconde palle su sponda di Borriello. Come fa Pjanic alla mezzora, ma il bosniaco colpisce con troppo esterno e la palla esce di poco. L’occasione d’oro capita ai friulani al 38°: palla filtrante di Muriel per l’inserimento di Gabriel Silva in area che tocca di mezzo esterno sinistro a scavalcare De Sanctis in uscita ma è provvidenziale Castan che salva in scivolata a pochi passi dalla riga bianca. Quasi allo scadere, l’episodio che può spostare gli equilibri del match: Muriel perde palla a metà campo e prova a recuperare stendendo Strootman da tergo: l’arbitro fischia il fallo ma grazia Muriel risparmiandogli il secondo giallo.

La ripresa è più nervosa, le squadre si chiudono e le conclusioni arrivano solo dal limite, ma esclusivamente da parte capitolina, con Ljajic e Maicon. L’Udinese si spegne ma ha l’occasione di rivitalizzare il match a metà tempo quando Maicon commette un fallo ingenuo a metà campo su Allan e si becca il secondo giallo, lasciando i suoi in 10. Ma la Roma di Garcia ha personalità da vendere: il tecnico francese aggiusta la retroguardia con Torosidis per Pjanic, e i giallorossi non perdono metri. Unico acuto friulano è un destro dal limite di Di Natale che esce di pochissimo. All’82° esplode lo spicchio di Curva Sud occupato dagli oltre 2000 tifosi giallorossi: contropiede con De Rossi che illumina per Strootman, dribbling e assist per il neoentrato Bradley, che di piatto destro in corsa, calcia con gran precisione dal limite trafiggendo Kelava. Tardivi i cambi di Guidolin, che solo nei minuti finali inserisce Maicosuel e Ranegie, ma la Roma si compatta e non concede spazi alle giocate ormai disordinate dei bianconeri. Nel finale, accenno di rissa in area romanista, placata con due gialli dal direttore di gara. Il triplice fischio sancisce la definitiva consacrazione di questa Roma schiacciasassi, che porta a casa, anche in 10, tre punti pesantissimi su un campo difficile come il Friuli.

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