2017

Milan e Roma, si innalza la quota-ingaggi

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Dopo il calciomercato estivo, Roma e soprattutto Milan vedono alzarsi le risorse destinate agli stipendi dei propri giocatori: i dettagli

Il bilancio, questa preoccupazione: ci saranno diverse squadre che dovranno rivedere i conti al termine di quest’anno. Tra queste, ci sono certamente Roma e Milan, che devono controllare i propri equilibri economici per sottostare al regime europeo di controllo, quello che conduce al Fair Play Finanziario. Come ricorda “La Gazzetta dello Sport”, il Milan ha chiuso l’esercizio relativo al 2016 con un passivo da 74,9 milioni, in discesa rispetto al rosso del 2014 (-91,3 milioni). L’a.d. Fassone ha ben chiaro l’obiettivo a lungo termine e ha già avvisato gli azionisti che quest’anno ci sarà una perdita ingente, ma dovrebbe essere l’ultima volta. Con il possibile ritorno in Champions e l’aumento dei ricavi derivanti dalla Cina si punta al break-even (il pareggio di bilancio) per la stagione 2019-20, anche grazie a un aumento di capitale di 60 milioni, che Li Yonghong potrà estendere fino a 120 milioni. Gli stipendi, in questo scenario, si erano ridotti, incidendo però per il 70% sui ricavi; stipendi che si sono alzati, visti i 7,5 milioni a Bonucci, i 3,5 a Biglia, i 3 per Rodriguez e i 2,5 per il tandem Borini-Calhanoglu. Senza contare che Donnarumma è salito a 6. Con le cessioni, anche il monte-ingaggi dovrebbe diminuire.

QUI ROMA – Diversa la situazione per i giallorossi: non c’è aria di smobilitazione, anche perché – nonostante le cessioni importanti – il monte-ingaggi rimane importante. Dai 92 milioni della scorsa esstate si passa ai 95 attuali, visti anche i rinnovi di Strootman e Nainggolan. Siccome la Roma ha rispettato l’obiettivo dei 30 milioni di passivo stabilito dall’Uefa per il triennio 2014-17, dal primo luglio la società giallorossa ha maggior libertà di movimento: al 31 dicembre si registrava un passivo di 53,4 milioni, con l’indebitamento finanziario complessivo salito a 197,7. Pallotta ha in parte risanato questo buco (86 milioni, di cui 70 sono solo di aumento di capitale), anche grazie al rifinanziamento del debito con Goldman Sachs (da 175 a 230 milioni la linea di credito fino al 2022).

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