2020

Roma, le trattative flop dell’era americana: Emanuelson e Cole

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Roma, le trattative flop dell’era americana: Ashley Cole e Urby Emanuelson. Dalle grandi aspettative alle cocenti delusioni

Ashley Cole e Urby Emanuelson si inseriscono a pieno diritto nella top horror degli esterni della Roma. Entrambi giungono nella Capitale nell’estate del 2014, al secondo anno di gestione Rudi Garcia. In particolare con il primo, Walter Sabatini ha il desiderio di regalare alla corsia di sinistra un profilo con particolare esperienza, considerati i problemi fisici di Balzaretti. E così, dopo essersi svincolato dal Chelsea, sposa la causa capitolina. Acquisto ben apprezzato dall’ambiente giallorosso, inizialmente.

Sin dalle prime uscite le sue prestazioni sono a dir poco catastrofiche. Gli esterni offensivi italiani lo fanno costantemente impazzire e lui non ha le abilità difensive per contrastarli. La sua è una discendenza graduale. Dopo le occasioni concessegli da Garcia nella sua prima annata, nella seconda viene messo fuori rosa fino a quando, di comune accordo, nel gennaio del 2016 rescinde il contratto per provare l’esperienza statunitense prima del ritiro.

Nella stessa stagione arriva anche Emanuelson, sempre da svincolato. Un giocatore che, come riserva a centrocampo, avrebbe potuto sicuramente dire la sua, Forte dell’esperienza al Milan e quindi ben collaudato alla Serie A. Nella Capitale non sboccia il rapporto con Rudi Garcia, che lo utilizza col contagocce. Solamente due apparizioni nell’annata 14/15, durata appena 6 mesi. A gennaio si trasferisce all’Atalanta.

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