2017

Roma, le 10 regole del successo di Di Francesco

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Il segreto della Roma di Di Francesco in 10 regole

È una Roma che corre in Italia e in Europa e il merito è soprattutto di Eusebio Di Francesco. L’allenatore abruzzese, dopo qualche difficoltà iniziale, si è imposto a Trigoria riuscendo a convincere anche i più scettici. Come riporta il Corriere dello sport, lo ha fatto attraverso una disciplinata cultura del lavoro. Una sorta di decalogo che racchiude il segreto della sua Roma.

Addestramento. I dettami tattici di Di Francesco sono stati provati e riprovati durante il ritiro estivo e non è un caso che i primi ad entrare in forma siano stati i giocatori che hanno fatto tutta la preparazione estiva con il mister (vedi Perotti e Juan Jesus).

La mentalità è un altro fattore fondamentale. Il passaggio da Spalletti a Di Francesco poteva essere traumatico ma l’ex tecnico del Sassuolo è riuscito ad imprimere i suoi dettami tattici: pressing alto e tanta verticalità.

Democrazia. Con Di Francesco tutti sono importanti e tutti possono giocarsi le proprie carte, e la storia di Gerson è solo quella più evidente. Questo atteggiamento permette di coinvolgere tutti nel progetto Roma e garantisce una squadra sempre atleticamente fresca.

ResilienzaL’arte di reagire alle situazioni negative. Anche quando all’inizio la Roma è scivolata contro Napoli e Inter e dopo il brutto 0-0 casalingo contro l’Atletico Madrid, miste Di Francesco non ha mai perso la bussola.

Disciplina. Il suo stile comunicativo ha portato tranquillità in tutto l’ambiente e non è un caso che la Roma sia una delle squadre meno ammonite d’Europa. La stessa disciplina si rivede poi in campo con una squadra quadrata e compatta.

Conversione. L’abilità di imparare dai propri errori e di ripartire. Tutto è cambiato dal secondo tempo con il Napoli in cui i giallorossi si spogliarono del timore referenziale nei confronti della squadra di Sarri. Così è nata la Roma di Di Francesco.

Osmosi. Ha avuto il grande merito di coinvolgere il pubblico ricucendo uno strappo che aveva allontanato molti tifosi dai colori giallorossi. È riuscito a catalizzare i favori della piazza scacciando via tutte le voci discordanti.

Solidità. La Roma ha la difesa meno battuta del campionato e alzi la mano chi avrebbe scommesso 1 euro su questo dato all’inizio della stagione. Una fase difensiva che inizia con il pressing di Dzeko e finisce con le parate di Alisson.

Indipendenza. Le rotazione hanno permesso a Di Francesco di non dipendere da nessun giocatore. Quando Dzeko non segna i gol arrivano dalle fasce. Tutti sono utili e nessuno è indispensabile.

Rivalutazione. Le perdite di Rudiger e Salah sono state un duro colpo in parte non riassorbito dal mercato. Il tecnico è stato bravo a valorizzare gli elementi che già aveva in rosa in ogni reparto.

 

 

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