2016
Adriano: «Mi vedrei ancora all’Inter»
«Amo Roma, ma il mio cuore è nerazzurro. Sono ancora un giocatore»
Il rimpianto di non averlo visto davvero mai sfondare rimarrà per sempre: Adriano Leite Ribeiro, passato al secolo come “L’Imperatore”, è tornato a giocare. Inizierà a breve, a 34 anni suonati, l’avventura presso il club americano di National Premier Soccer League (la terza lega statunitense in ordine di importanza, dopo MLS e NASL) dei Miami United. Di lui è impossibile dimenticarsi: se ne ricordano bene l’Inter ed anche la Roma, avversarie questa sera per lo scontro diretto che vale un posto in Champions League. Con i nerazzurri Adriano ha fatto vedere il meglio di sé, prima di perdersi in alcool e festini, con i giallorossi è andata invece peggio… «Roma – Inter è una partita che ha tanti significati per me. L’Inter sarà sempre nel mio cuore, ma provo grande affetto anche per la Roma. Proverò nostalgia – spiega Adriano – . Sono due squadre molto forti. Mi sembrano sullo stesso livello, quindi prevedo una partita molto combattuta. Non posso negare di avere una preferenza per l’Inter. Lì sono diventato un calciatore. A chi servirebbe oggi l’Adriano di un tempo? Forse all’Inter, se non altro perché con quei colori mi ci vedo sempre. Ma è il cuore che parla».
ADRIANO: «RICOMINCIO DA MIAMI» – Dopo una carriera in discesa, tanti stop forzati, l’incubo della depressione ed il ritorno fallimentare in Brasile, Adriano ripartirà dagli USA. Questo è davvero l’ultimo treno per essere un calciatore. «Perché sono tornato in campo? Per la voglia di giocare, allenarmi, respirare il campo – racconta l’attaccante brasiliano a La Gazzetta dello Sport – . Ringrazio il Miami United per avermi dato questa opportunità. Io sto bene e mi sento ancora un calciatore. In tre settimane penso di poter essere pronto. Ho ancora qualcosa da dare e volevo l’opportunità di farlo». Dopo aver gettato al vento gli anni migliori di carriera, per Adriano non si può parlare di un vero e proprio riscatto, però… «Sbaglia chi pensa che sia venuto qui per divertirmi. Dico solo che fino a ieri stavo a Rio de Janeiro, non avevo bisogno di andarmene se avessi cercato quello. Ho anche pensato a mio fratello Thiago, che potrà formarsi in un college e conoscere una realtà nuova, mentre io avrò l’opportunità di giocare ancora per uno o due anni e prepararmi al futuro». Un futuro ancora nel calcio, magari da dirigente? «È una possibilità, ci sto pensando». Buona fortuna Adriano.