2019

Roma, i primi 6 mesi di Fonseca. Tutti i segreti del mago portoghese

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Roma, trascorsi i primi 6 mesi di Fonseca a lavoro nella Capitale. Il portoghese ha rivoltato i giallorossi: ecco tutti i suoi segreti

Trarre dopo poche gare un primo bilancio di una stagione è pressoché impossibile, farlo dopo che siano trascorsi sei mesi è una cosa leggermente più sensata. Sono quelli passati da quando Paulo Fonseca ha iniziato a mettere le mani sulla Roma. Il portoghese, giunto dall’Ucraina, ha ereditato una situazione che definirla complicata era un eufemismo. Un campionato deludente, l’addio di De Rossi, poi quello definitivo di Totti, le critiche alla società, la fuga di Monchi. Tutti ingredienti che avevano affossato il club giallorosso.

La scelta di affidare la squadra a un tecnico straniero non è stata casuale da parte della dirigenza, forte dell’ingresso di Gianluca Petrachi. Non si voleva far altro che ripercorrere l’esperienza con Rudi Garcia quando, da tecnico poco noto, riuscì a stupire tutti. Il legame e l’alchimia col nuovo direttore sportivo, poi, è il primo vero segreto di Fonseca. Dal punto di vista del mercato, qualsiasi scelta fatta è stata condivisa, sia per i movimenti in entrata sia per quelli in uscita. La rosa era da ricostruire, e entrambi i protagonisti ne erano consapevoli.

C’è, poi, la perfetta gestione del gruppo. Non ci sono storie, va in campo chi sta meglio. A prescindere dal nome o dalla carica. L’ha dimostrato con Florenzi, spesso relegato in panchina a favore di Spinazzola o Santon. Nessun dissidio interno, solo normali valutazioni tecniche. Altrettanto vero che, ormai, l’allenatore ha di fatto designato quegli uomini che sembrano imprescindibili. Smalling e Mancini si sono presi la difesa, Veretout e Diawara il centrocampo (in attesa del rientro di Cristante). Zaniolo è inamovibile, così come Pellegrini e Dzeko. Ed è presto fatto.

Il presente parla di una squadra in piena corsa per gli obiettivi stagionali. Un quarto posto in solitaria in campionato, a 7 punti dalla prima piazza, un girone di Europa League superato e una Coppa Italia tutta da iniziare. Il futuro, invece, è ancora interamente da scrivere. Fonseca ha predicato attenzione ai suoi ragazzi in questa sosta natalizia, perché l’impegno col Torino al rientro è immediatamente di vitale importanza. Questo, il suo ultimo segreto: pensare partita dopo partita. Non c’è tempo per fare progetti, specie dopo i recenti balbettii. Ma l’idea comune è sempre la stessa: riportare un trofeo a Roma.

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