2015
Roma, Garcia: «Scudetto? Forse ho peccato di superbia»
Il tecnico francese presenta la sfida contro la Juventus
Il tecnico della Roma, Rudi Garcia, ha parlato in vista della sfida di domani tra i giallorossi e la Juventus, all’Olimpico. Si tratterà dell’ultima chiamata per lo scudetto, o per coltivare ancora speranze residue, e Garcia ha sottolineato l’importanza della sfida in programma domani pur spiegando come, comunque, il destino di questo campionato non sia nelle mani dei giallorossi: «Domani vogliamo vincere ma non cambia nulla sul fatto che il destino non è in mano nostra, se non per il secondo posto e bisogna fare di tutto per mantenere questa posizione. Ora possiamo solo concentrarci sulla partita, anche se dovessimo vincere non sarebbe una cosa che dipende da noi arrivare primi».
PESSIMISMO OSSESSIVO – Non possono mancare parole sulle famose dichiarazioni di inizio stagione, quelle relative alla vittoria dello scudetto: «Forse qualche divinità vuole punirmi per superbia, volevo combattere con il pessimismo ossessivo dell’ambiente ma non è stata una frase da stupido, senza riflettere. Per mantenere le motivazioni e le ambizioni era necessario fare questa cosa. Il destino della Roma è di lottare per lo scudetto, anche nel futuro, quest’anno siamo stati molto sfortunati pensando anche alle assenze. Noi dobbiamo mostrarci all’altezza del nostro destino, volevo ridare orgoglio ai nostri tifosi per essere consapevoli di voler costruire un futuro in cui si lotta per Champions e scudetto».
FAIR PLAY – Garcia poi si è espresso sulle qualità della Juventus: «Giochiamo contro la prima della classifica, una buonissima squadra, e dobbiamo mostrare la stessa fiducia di Rotterdam. I ragazzi daranno tutto e lotteranno tanto per la vittoria. La Juventus è prima, con nove punti sulla seconda, non c’è altro da dire». Il tecnico giallorosso non si è voluto soffermare sugli episodi dell’andata: «Il contesto attuale dice che la seconda ospita la prima, spero di vedere una buona partita e spero che ci sia fair play, con un’accoglienza all’altezza della Roma».