2013
Roma, Garcia: «Non è il nostro anno, però…»
L’allenatore francese spiega il giorno di Natale quali sono i suoi sogni e qual è la realtà…
ROMA GARCIA – Intervistato da “Sky Sport” in esclusiva per il giorno di Natale, l’allenatore della Roma Rudi Garcia ha parlato di tutto e di più di questi suoi primi mesi alla guida dei giallorossi: dall’aspetto più privato del Garcia uomo, passando per quel sogno che si chiama Scudetto e sulla cui strada c’è la Juventus.
PEACE AND LOVE – Così Garcia: «Cosa vorrei cambiare nel mondo? Il fatto di vedere ancora tanta gente che ha fame, abbiamo la tecnologia, ma è una piccola cosa quando facciamo il confronto con cose come questa: nel XXI secolo c’è ancora gente che ha fame e non va bene. Nel 2013 cosa mi ha colpito? La notizia che Nelson Mandela non è più con noi, perchè lui era uno degli uomini più importanti che il mondo ha avuto, ha fatto in modo che le cose fossero più uguali per tutti, un esempio per il futuro e per i nostri bambini. Come si combatte il razzismo? Non lo so, ma dobbiamo lottare contro questa cosa, il razzismo non può esistere, la società deve guardare a quanto succede nelle squadre, perchè se c’è un posto dove non c’è razzismo è la squadra, per noi lì non è importante il colore di un giocatore, ma conta che sia un gran giocatore che giochi per gli altri».
SCORDIAMOCI IL PASSATO – Passando al calcio giocato: «Il derby? Era importante vincerlo per tutte le cose negative che c’erano quando sono arrivato, dopo la finale di Coppa Italia persa. Quando ho visto che alla quarta giornata c’era il derby, ho capito che quella per me era la maniera ideale per cancellare quanto successo. Il mio idolo? Michel Platini, ma è normale, ha giocato anche in Italia e ha fatto grandi cose in Francia. Io non dimentico che la Francia di Zidane ha vinto il Mondiale, ma il mio idolo era Platini, poi mi piaceva anche Cruijff».
TI ODIO E TI AMO – Sulla Juventus: «Cos’ha la Juventus più di noi? Per le statistiche la difesa, loro stanno facendo una stagione da record. Noi stiamo facendo una stagione incredibile, negli anni passati con i punti che abbiamo noi quest’anno si era primi, ma la Juventus ha esperienza e soprattutto una rosa per fare due squadre dello stesso livello, ma quando giochi la Champions è normale. Non dimentico che noi abbiamo avuto infortuni importanti come Totti e Gervinho più Destro e quando ti mancano tre giocatori davanti è normale che sul piano offensivo le cose vanno meno bene, se alla Juventus leviamo Llorente, Tevez o Quagliarella, diventa meno forte. Lo scontro diretto? I giocatori sanno che per me il riposo è importante, mi fido di loro perchè sono ragazzi intelligenti e sanno che la gara del 5 gennaio è importante e per giocarla bene dovremo essere al massimo».
I HAVE A DREAM – Sui sogni futuri: «Sogno in francese, ma ora anche in italiano, mi piace questa lingua, volevo parlarla velocemente, per me la comunicazione è fondamentale. Lo Scudetto? Sì, lo sogno, perchè io quando inizio una competizione è per vincerla, io quando gioco è per vincere sempre, ma questo è un sogno normale, è la passione, ma poi c’è la ragione e la ragione dice che questo non è il nostro anno, poi se i favoriti non faranno il loro dovere, dovremo essere pronti a prendere il loro posto, ma per il momento la Juve davanti non molla». Tutto abbastanza chiaro.