2017

Roma, il gol dei tre centrocampisti: a due tocchi in stile Napoli

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La Roma si sbarazza nella ripresa della Fiorentina e riagguanta il secondo posto della classifica: poker e controsorpasso sul Napoli

Risultato che non lascia margine a dubbi: un roboante 4-0, sviluppatosi per di più nella seconda frazione di gioco, grazie al quale la Roma ha avuto la meglio sulla Fiorentina e si è con merito riportata al secondo posto della classifica di Serie A. Tenendo a bada le mire espansionistiche del brillante Napoli di Sarri e restando in scia – o qualcosa di simile – alla lanciatissima capolista Juventus.

SALSA NAPOLI – La gemma della notte dell’Olimpico è oltre ogni ragionevole dubbio il gol del 3-0: interamente confezionato dai tre centrocampisti di Spalletti, nel complesso di una ripartenza letale tutta orchestrata a due tocchi. Daniele De Rossi recupera il pallone nella sua zona di competenza e lancia ad occhi chiusi Kevin Strootman, dispiegatosi sulla corsia mancina, controllo e cross perfetto dell’olandese per l’accorrente Radja Nainggolan, che – dopo un inserimento condotto a velocità super e dopo una partita fatta di scatti, ripiegamenti e contro scatti – trova la lucidità necessaria per stoppare il pallone e trafiggere il malacapitato Tatarusanu in uscita. Due tocchi di De Rossi, due di Strootman, due di Nainggolan. In pieno stile Napoli: il parallelo recente – per intenderci o per chi non abbia studiato le trame della macchina di Sarri – va alla seconda rete siglata nell’abbuffata di Bologna. Un’azione fulminea finalizzata dall’asse ZielinskiInsigne.

E’ IL CENTROCAMPO IL SEGRETO DELLA ROMA DI SPALLETTI? – In questo caso anche la finalizzazione è spettata al lavoro di un centrocampista unico nel suo genere: Radja Nainggolan è il primo a rincorrere gli avversari, ma nel frattempo ha l’abilità di restare lucido e costruttivo nella fase attiva di gioco, grazie ai suoi tempi negli spazi lasciati dalle altre squadre e ad una qualità nei fondamentali che raramente gli viene riconosciuta. Nel complesso, il centrocampo di Spalletti è sembrata la reale arma in più di questa Roma che ha saputo mantenersi in altissima classifica: Nainggolan, con De Rossi e Strootman, forma un tritacarne dalla difficile lettura e risoluzione per gli avversari. Il pressing è costante, i tempi per i centrocampisti opposti si riducono notevolmente, la copertura di campo è pressoché totale, la capacità di rilanciare l’azione e tramutarla da passiva ad attiva completa l’opera.

L’ESAME DELLA PERSONALITA’ – E’ fondamentalmente andata così anche quando in campo si è visto Leandro Paredes: il mediano argentino potrebbe risultare un’arma in più di rara rilevanza nel tessuto giallorosso, ma al momento questo assunto non si è del tutto verificato – non è stata riscontrata continuità – per via di qualche probabile incomprensione generale. Cosa manca a questa Roma per dare realmente fastidio a chi le sta davanti? Poco sul campo, abbastanza invece sul piano della personalità, dell’attitudine, della mentalità vincente. La premessa: il ritmo di questa Juventus impone a chi ha l’ambizione di starle dietro di non sbagliare mai. E probabilmente questo non è pensabile: ad esempio la Roma, che si era imposta nelle recenti trasferte sui campi di Genoa ed Udinese, ha poi prestato il fianco alla Sampdoria di Giampaolo perdendo così terreno cruciale per certe dinamiche. Non è consentito sbagliare, o quantomeno è lecito farlo molto raramente, a maggior ragione quando si rincorre questa Juve. Occorre essere perfetti: il tamburo Spalletti ci sta lavorando, ma ancora non basta.

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