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Roma, il fallimento è evidente: quando è che anche Pallotta si farà da parte?

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Eusebio Di Francesco e Monchi hanno salutato e abbandonato la nave: ora i tifosi giallorossi puntano il dito sull’ultimo superstite, James Pallotta

L’ennesima rivoluzione fallita. Si potrebbe titolare così l’avventura di James Pallotta alla Roma. Il manager statunitense si era presentato agli occhi dei tifosi giallorossi, otto anni fa, con questa frase: «So quanto siano pazzi i tifosi romanisti, ma sono preparato: voi non sapete quanto sono pazzo io». A dirla tutta, invece, la pazzia del vulcanico americano i tifosi della Roma l’hanno provata sulla propria pelle. Nel 2011 Pallotta è approdato sul pianeta giallorosso, nel 2014 ha acquistato il 100% delle quote societarie e nel 2018 ha conquistato una storica semifinale di Champions battendo il Barcellona. Fine. Nel mezzo tante sparate contro giornalisti e radio romane, minacce di mollare tutto e vendere la società e zero trofei in bacheca. Tanti sono stati invece gli avvicendamenti in panchina, in dirigenza e sul campo che hanno contribuito a rendere ancora più caotico l’ambiente romano.

Ora che sia Eusebio Di Francesco che Monchi hanno salutato (dopo la figuraccia in Champions League), la domanda sorge spontanea: quando si farà da parte anche Pallotta? Il quesito rimbalza incessantemente tra i tifosi romanisti che hanno individuato nel manager statunitense la causa principale dei problemi della società capitolina. La risposta, è presto detta: una volta che lo stadio giallorosso vedrà la luce. Già, il nuovo stadio della Roma, causa che Pallotta ha più a cuore dello stesso destino della Roma e che finchè non sarà completato terrà incollato il presidente giallorosso alla sua poltrona. Per buona pace dei tifosi.

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