2017

Roma, ecco il problema: quando Dzeko serve diventa un fantasma

Pubblicato

su

Roma: la sconfitta nel derby di Coppa Italia contro la Lazio, costata l’eliminazione ai giallorossi, è il volto di un’intera stagione. E Dzeko, nonostante i 33 gol finora realizzati, diventa piccolo piccolo nei momenti che contano

La stagione di Edin Dzeko, nonostante la brutta prova nel derby di Coppa Italia contro la Lazio, si può considerare straordinaria. Mai nessun giocatore con la maglia della Roma era riuscito a realizzare 33 gol in una sola annata e i numeri danno certamente ragione al bosniaco e a Spalletti, visto che il tecnico ha avuto il merito di rigenerare un giocatore che, dopo il primo anno opaco in Italia, sembrava essersi perso. Ma i limiti caratteriali, nonostante il gigante abbia ritrovato il gol con impressionante frequenza, sono rimasti. Dzeko non ha l’istinto del killer d’area di rigore, dell’uomo che sposta gli equilibri nelle grandi partite, di quello che si prende l’intera squadra sulle spalle e la trascina verso successi pesanti. E, a leggere i dati dell’ex Manchester City si capisce l’andamento della stagione della Roma: l’attaccante, a parte l’exploit nella gara d’andata in campionato contro il Napoli e la prestazione sontuosa contro il Villareal in Europa League (resa tale da una splendida tripletta), non ha mai inciso nei momenti più delicati. Anche contro la Lazio, nonostante i 41 cross di marca giallorossa, Dzeko non è andato a segno e ha offerto una prova non all’altezza del suo valore. Spalletti gli ha sempre rimproverato la poca cattiveria in area di rigore, oltre ad una certa indolenza tipica di un ragazzo forte, ma pesantemente bloccato da un’autostima ai minimi termini. La Roma, non a caso, ha disputato un’annata importante come quella del suo bomber, ma nelle partite in cui la posta in palio era altissima ha sempre steccato. Porto, Juve, Napoli, Lione e Lazio insegnano. E ora è arrivato il momento di chiedersi se Dzeko sia davvero il bomber giusto per questa squadra, quello che sa anche vincere le partite da solo. Ma soprattutto i trofei, quelli di cui la Roma avrebbe bisogno come il pane per essere rispettata e temuta a livello nazionale e internazionale.

Exit mobile version