2014
Roma, discriminazione territoriale: c’è un piano in vista Champions
La società giallorossa teme di ritrovarsi tale problema anche il prossimo anno in Europa.
ROMA OLIMPICO – Qualcosa si muove, deve muoversi, perché le prese di posizioni ideologiche degli ultrà hanno stancato la Roma e la maggior parte dei tifosi giallorossi. La norma contro la discriminazione territoriale è sbagliata secondo la società capitolina, che però considera stupida la decisione di ribadire i cori contro Napoli, vista la consapevolezza della conseguente squalifica. Ieri la Roma ha chiesto a capitan Francesco Totti di scendere in campo.
TIMORI E STRATEGIE – La dirigenza giallorossa, però, guarda con preoccupazione al futuro, a quando la squadra di Rudi Garcia calcerà i campi della Champions League: all’estero non esiste la discriminazione territoriale, ma solo il razzismo, un tema su cui l’UEFA interviene senza alcuna tolleranza. Il timore, dunque, è di vedere la squadra penalizzata, come è spesso avvenuto per la Lazio in Europa League. Stando a quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”, la Roma è pronta ad inaugurare una politica altrettanto intransigente per eliminare dagli stadi chi non rispetta le leggi.